Chiara Moscardelli torna con l’esilarante “Volevo essere una gatta morta”

25 luglio 2016

Ci sono le gatte morte, che qualcuno non a torto invidia un po’. E poi ci sono quelle vive, anzi, che hanno sette vite. Una di queste è la vulcanica Chiara Moscardelli, autrice di Volevo essere una gatta morta, romanzo appena ripubblicato da Giunti (€ 6,90), dopo il grande successo ottenuto nel 2011.

Chiara è nata podalica. Forse non aveva fretta di venire al mondo perché aveva già intuito che la sua vita non sarebbe stata una passeggiata. È buffa e impacciata, e nel suo vocabolario la parola seduzione non esiste. Sa bene cosa sono, invece, la simpatia, l’amicizia e il divertimento, il buon cibo, l’indipendenza. Tutto quello che con gli uomini non serve, anzi: li allontana. Quello di Chiara è un cuore ferito, perché ogni volta che ha voluto un uomo se l’è visto soffiare dalla gatta morta di turno, una micidiale categoria femminile poco divertente ma estremamente seducente. Chiara l’ha studiata per una vita, e ha capito che contro di lei non ci sono armi: perché gatta morta si nasce, non si diventa.

“Sono da sempre convinta di una cosa: se fossi nata gatta morta, la mia vita sarebbe stata diversa. La gatta morta ha pochi pensieri, chiari, semplici, e un unico scopo: il matrimonio. A diciotto anni è in grado di realizzare una cena completa per otto persone con sedici portate. A venti ha deciso quale sarà l’uomo che sposerà, o comunque la categoria a cui appartiene: avvocato, architetto, notaio, dottore. Nel frattempo tu incontri un uomo che ti piace e allora ce la metti tutta per conquistarlo. Lo lasci libero di fare le sue scelte, cerchi di capirlo, di assecondare il suo ego. Sei spigliata a letto, sei una buona confidente, una complice, un’amica. E stai sbagliando su tutta la linea. Infatti all’improvviso lui si innamora, ma mai di te.”

Chiara Moscardelli, romana trapiantata a Milano, autrice nel 2013 di La vita non è un film e nel 2015 di Quando meno te lo aspetti, torna in libreria con il suo libro d’esordio, Volevo essere una gatta morta, un romanzo divertente, pungente, ironico e autoironico, che fa sorridere e riflettere sul rapporto uomo donna e sulle strategie di seduzione dei nostri tempi. Alla fine si rimane sospese nel dubbio se sia meglio per una donna rimanere fedele alla propria natura, magari rinunciando alla chimera dell’amore eterno, o aspirare a diventare il sogno di ogni uomo, rinunciando inesorabilmente a se stessa.

Eleonora Molisani @emolisani