“Golden Years” di Ali Eskandarian: il sogno infranto di un rocker

13 gennaio 2017

Golden Years di Ali Eskandarian (Giunti, € 17) è un romanzo beat ammaliante e commovente, a metà tra Sulla strada, di Kerouac, e Le mille luci di New York di Mcinerney. Nel novembre 2013, a Williamsburg, Brooklyn, il cantautore di origine iraniana Ali Eskandarian, poco più che trentenne, viene ucciso insieme a due membri del gruppo rock The Yellow Dogs. Il killer, un musicista legato alla band da un rapporto di amicizia e di rivalità, dopo aver fatto irruzione nell’appartamento abitato dai membri del gruppo musicale con un fucile d’assalto, si suicida.

Nei mesi che precedono questo tragico evento, Ali – cresciuto a Teheran durante la rivoluzione iraniana, rifugiato in Germania prima di trasferirsi a New York – stava discutendo con il suo amico olandese Oscar van Gelderen, editore, del romanzo semiautobiografico su cui aveva appena finito di lavorare. Golden Years è questo romanzo.

Ambientato ai giorni nostri tra New York, Teheran e Dallas, racconta la storia di un gruppo di giovani musicisti iraniani che sognano di sfondare in America. Squattrinati e affamati, mentre, come cani randagi, si aggirano per le strade provando ogni tipo di droga e passando da un letto all’altro, i protagonisti di Golden Years sono esuli romantici che tentano di resistere alla durezza dell’Occidente facendo del rock la loro religione.

“Una volta, ai bei tempi andati, eravamo in un gruppo insieme, quando avevamo tutti una luce davanti agli occhi che splendeva nel buio, prima delle infinite calamità, disgrazie e identità fraintese, quando ci credevamo davvero e non avevamo paura di nulla. In quegli anni d’oro, di latte e di miele, di navi da costruire per andare chissà dove, dei domani senza rimpianti, nessun pentimento, e se tutto crolla ricominciamo da capo, il vento in faccia e tra i capelli, l’odore dell’oceano lontano, il sole sopra di noi, ogni filo d’erba perfettamente a posto, andando avanti, sempre avanti.”

Narrato in forma quasi diaristica dalla voce rabbiosa e struggente di Ali, questo straordinario romanzo on the road dipinge a tinte forti la disillusione e l’orgoglio di vivere ai margini di una società ottusa e di un capitalismo senz’anima.

Eleonora Molisani @emolisani