I Maneskin, la band rivelazione di X Factor 11, conquistano il disco di platino

09 gennaio 2018

Un’ondata di energia ha invaso le chart. Parla Damiano dei Maneskin. Il trucco esagerato, il look sexy e provocante? «Pensate che lavoro che c’è dietro…»

Siamo all’inizio di questo cammino. Prestopotremo toccarci con mano”. Sull’account
dei Maneskin piovono dichiarazioni che infiammano le fan di Damiano David, il 18enne
leader della band romana, che partirà in tour il 17 febbraio da Perugia. Dati per favoriti all’ultima
edizione di X Factor, i 4 giovanissimi (l’unico maggiorenne è il frontman) hanno conquistato
un secondo posto che li ha delusi, anche se Damiano – parla lui per tutti – nega:
«Ha vinto chi se lo meritava (Lorenzo Licitra, ndr) ma il risultato conta poco. In fondo si è portato a casa una pesantissima zeta (il trofeo di Zadig & Voltaire, ndr)».

I Maneskin escono dal talent di Sky come campioni di streaming: il singolo Chosen (“hey hey hey follow me follow me now”) già disco d’oro si è aggiudicato il singolo di platino. «Abbiamo avuto un assaggio del successo, ora vogliamo che diventi realtà». Restando fedeli all’immagine di belli e maledetti: «Mi dicono che sono arrogante e un po’ lo sono, ma non è sbagliato. Al pubblico devi mostrarti per come sei».

Nel loft di X Factor Damiano si è preso cura della sua band («stavano in una botte di ferro: i genitori mi avevano firmato la delega!») e si è dato da fare per i live: «Per imparare la pole dance (in Kiss This, ndr) mi sono allenato per 5 giorni dalle 7 di mattina alle 3 di notte. Di più per
stare sui tacchi». Perché il biondino dagli occhi bistrati e il look alla Mick Jagger (ai live i Maneskin
hanno indossato abiti Etro e make-up Mac) è un perfezionista. Il suo flirt con la bassista
Victoria è rimasto nel sottobosco («se siamo impegnati? Siamo impegnativi»), ma il lavoro
col team di Manuel Agnelli ha migliorato «il mio modo di cantare e quello degli altri di
suonare».

Chosen è la ciliegina sulla torta. «L’abbiamo scritta poco dopo aver avviato il nostro progetto, è stato il momento di svolta: da “facciamo musica per divertirci” a “facciamo musica per lavoro”. Nel testo c’è la consapevolezza di ciò che siamo e che vogliamoessere». Progetti per il futuro? «Prima vediamo come ci si è messo il mondo intorno».
La modestia non è rock.

Rachele De Cata