“L’orizzonte della scomparsa” di Giuliana Altamura ci porta nel deep web

13 marzo 2017

In L’orizzonte della scomparsa di Giuliana Altamura (Marsilio, € 17; e-book € 9.99) Christian, un pianista tormentato ma pieno di talento, si trasferisce a Montréal per lasciarsi alle spalle un trauma che non gli permette più di suonare in pubblico. Lana, una ragazza di Orlando, all’apparenza priva di ambizioni e personalità ma capace di catalizzare le più perverse fantasie sessuali per la sua bellezza inquietante, viene scelta come concorrente di un reality per modelle ambientato a Parigi. A collegare le vite dei due ragazzi, apparentemente lontanissime, c’è Blaxon, entità misteriosa che sembra giocare con i loro fantasmi più segreti nell’oscurità della rete, manipolandoli a suo piacimento.

Quando il profilo di Blaxon scompare da un giorno all’altro nel nulla, i due si sentono letteralmente persi. Il primo, per cercare l’amico perduto, si avventura nel deep web, seguendo il filone di un forum a sfondo spirituale; la seconda cerca di esorcizzarne l’assenza della sua “guida” virtuale sostituendola con un artista eccentrico, che le propone si partecipare a un progetto artistico estremo, in cui deve simulare di subire una violenza sessuale, da dare in pasto al popolo del web.

Quello di Giuliana Altamura è un romanzo contemporaneo, cinematografico, che racconta di una generazione isolata, vulnerabile e insicura, che cerca risposte e punti di riferimento nell’ovattato mondo virtuale, dove è sempre possibile non esporsi fino in fondo, sempre possibile una via di fuga. Si esplora anche il deep web, la parte più sconosciuta e oscura di Internet, dove regnano mistero e caos, dove i pericoli possono diventare addirittura minacce per l’incolumità fisica dei protagonisti.

“Sono sicura che un giorno dimenticheremo ogni dolore, che ogni colpa sarà perdonata, e tutto ciò che io e te ci chiederemo allora sarà: si può essere così felici? Si può avere così tanta gioia?
La virtualità è un flusso costante, un’anticipazione continua, e impera su tutto, prolifera nel vuoto…”

Lo stile dell’autrice barese, milanese d’adozione, che ha esordito nel 2014 con il romanzo Corpi di gloria, è quello fresco e veloce del romanzo generazionale, che non diventa mai banale grazie all’equilibrio tra ritmo, suspense e la coraggiosa esplorazione della psicologia umana attraverso i chiaroscuri dell’era digitale: dalla dipendenza, all’alienazione, alla solitudine che si tenta disperatamente di colmare nel “grande vuoto” che tutto crea, tutto trasforma e tutto distrugge.

Eleonora Molisani @emolisani