Anselmo Prestini

Anselmo Prestini ci svela i retroscena del magico mondo degli influencer

12 ottobre 2021

È appena uscito nelle librerie Per un pugno di follower, romanzo di debutto dell’influencer arrivato dalle montagne dolomitiche alla conquista di Milano (e di Instagram)

 

Come’è davvero la vita di un influencer? A spiegarci i trucchi del mestiere di chi conta i follower in K (migliaia) è una delle protagoniste femminili del primo libro di Anselmo Prestini, Per un pugno di follower.  «L’influencer, bello mio, conosce prima di tutto l’arte dello scrocco. Noi abbiamo imparato non a vivere, ma a sopravvivere. Bisogna prendere tutto quel che arriva: un computer, un’auto nuova in prestito per qualche settimana e poi un’altra, vestiti, hair styling in posti esclusivi, gioielli, cibo,
trucchi, ritocchi al viso e alle tette… tutto».

Pillole di saggezza ai tempi dei social, dove i like contano quanto gli euro sul conto in banca, dove l’hashtag giusto può essere il punto di svolta di una carriera e dove, soprattutto, non è tutto oro quello che luccica. Nel suo libro Per un pugno di follower (edito da Vallardi, € 15,90) Anselmo Prestini ci aiuta a ficcare il naso un po’ dappertutto, dalla fashion week ai party più esclusivi, dai vestiti rigorosamente presi in prestito alle storie d’amore più o meno a uso e consumo dei follower, fino alla spesa fatta nei discount perché i soldi scarseggiano.

«Se lo guardi dal punto di vista lavorativo, è un’ottima opportunità. Poi resta il fatto che è un mondo davvero tanto “costruito”», continua Prestini. “I protagonisti del mio romanzo (i nomi sono tutti inventati, poi chi frequenta certi giri non farà fatica a riconoscere di chi si sta parlando, ndr) hanno un’immagine sui social completamente diversa dalla vita reale”.

I trucchi del mestiere spiegati da Anselmo Prestini

“Questi personaggi magari abitano in piccoli monolocali in periferia, e poi postano foto in cui sembra che abbiano appartamenti giganti in zona Brera (la geolocalizzazione, croce e delizia di ogni post). I fisici perfetti che vediamo? Molti se li modificano. Sui social li vedi in hotel a 5 stelle, e poi capita che glieli paghino mamma e papà, oppure che riescano a imbucarsi in una stanzetta e a fare le foto nella suite imperiale. È un mondo basato sull’apparire, non possiamo nasconderlo: chi ne vuole fare parte, deve puntare su queste cose. Poi secondo me non è “bene” o “male”: basta esserne consapevoli”.

Gli aneddoti tutti da ridere si sprecano, le situazioni imbarazzanti pure, e alla fine non si sa bene se invidiarli o se compatirli un po’, questi personaggi. Di certo è una buona lettura per chi si perde nel mondo scintillante di Instagram, confondendolo con la vita in carne e ossa. A questo proposito, Prestini cita una delle situazioni che più l’aveva colpito, appena arrivato a Milano: «Ero stato invitato da una influencer a casa sua, per prepararci a un evento. Ricordo che mi aveva chiesto di aiutarla a fare la foto del buongiorno: aveva scattato un selfie normalissimo, poi si era, nell’ordine: stretta la vita, ingrossati il seno e le labbra, pompati i capelli, ridisegnata le sopracciglia e ci aveva pure messo un filtro. Non dimenticherò mai la didascalia: “buongiorno, semplicemente me stessa, ci vediamo dopo”». Cosa non si fa per un pugno di follower in più…

Di Cristiana Gattoni