14 ottobre 2020

Quanti disastri (poco virtuali e molto reali) per tre vicini di casa di mezza età

Approda nelle sale il film Imprevisti digitali, Orso d’Argento alla 70esima edizione della Berlinale

La tecnologia, questa sconosciuta. Disastri virtuali ma tanto reali per i protagonisti di Imprevisti digitali, di Benoît Delépine e Gustave Kervern. Al cinema dal 15 ottobre, la commedia si è aggiudicata l’Orso d’Argento alla 70esima edizione della Berlinale. Ecco la trama. In un sobborgo francese abitano tre vicini di casa di mezza età, Bertrand, Marie e Christine, tutti in una fase non felice della loro vita.

Bertrand (Denis Podalydes), vedovo, è in ansia per la figlia vittima di cyber bullismo e deciso ad affrontare una battaglia legale contro Facebook. Christine (Corinne Masiero) è stata abbandonata dal marito, a causa della sua dipendenza da binge watching. In passato l’ha portata a perdere il lavoro. Ora è diventata un’autista privata in cerca di stellette. Perché, nonostante la sua disponibilità con i clienti, la sua valutazione sul profilo resta scarsa. Marie (Blanche Gardin) è la mamma di un adolescente che ha scelto di andare a vivere con il padre dopo la separazione dei genitori. In seguito a una notte brava Marie è finita in sex tape. E se il figlio se ne accorgesse?

Imprevisti digitali, film sulla solitudine

Fil rouge di Imprevisti digitali è quindi il rapporto fallimentare con i social media dei tre protagonisti, costretti a dover fare i conti con la loro inesperienza, all’origine dei tanti guai che li assillano. Ma la commedia è anche una sorta di manifesto della solitudine di chi, venuto al mondo in epoca analogica, vive in un tempo, quello attuale, che non lascia spazio all’incertezza e all’incompetenza. Tecnologica certo ma non solo.

Non ancora vecchi ma non più giovani, l’uomo e le due donne sono profondamente e tristemente soli. Al punto che Bertrand si innamora di una “voce”. Quella di una ragazza che da un call center vuole convincerlo ad acquistare di tutto. Christine finge che il figlio viva ancora con lei. Arriverà a soffiare lei stessa sulle candeline il giorno del 15esimo compleanno del ragazzo. E Marie la sua solitudine la urlerà a tutti, seduta sul tetto della sua auto in sosta in una rotonda molto trafficata.

Solo, solissimo anche lo sfortunato corriere dell’azienda di commercio elettronico (interpretato dal comico Benoit Poelvoorde). Appare disperato dopo che incautamente ha accettato un caffè dalla solidale Christine. La caraffa si rovescia sulla ricevuta e sarà la prova della sua “disobbedienza”. Una scena che riecheggia il Ken Loach di Sorry We Missed You, ma ancora più incisiva.

Tra cookie da accettare, password dimenticate, consulenze ai cellulari, la commedia assume i toni della farsa. Dove a essere oggetto di scherno è la deriva tecnologica della contemporaneità 3.0. Che ovviamente riguarda tutti noi, nativi digitali e non.

Di Cinzia Cinque