Pooh: arriva il triplo cd per celebrare un addio lungo un anno

16 settembre 2016

Una cosa è certa: i Pooh non hanno mai lavorato così tanto da quando hanno deciso di smettere.  La gloriosa band nata nel 1966, artefice della storia della musica leggera italiana, sforna un triplo cd: Pooh 50 – L’ultima notte insieme,  con brani e immagini di Reunion – L’ultima notte insieme, il tour del cinquantennale che sta imperversando in tutto lo Stivale e che di fatto si chiuderà il 31 dicembre 2016 con l’addio alle scene di Red Canzian, Robi Facchinetti, Dodi Battaglia, Stefano D’Orazio e del collega ritrovato Riccardo Fogli. Un addio collettivo, naturalmente. I singoli artisti si riservano di esibirsi ancora con lavori solisti o impegni dietro le quinte come produttori.

Dopo i concerti negli stadi a giugno e i tre sold out all’Arena di Verona, il 22 settembre i Pooh partiranno alla volta del Canada per poi tornare in Italia nei palasport. Ecco le date: il 28 e il 29 ottobre al Pala Sele di Eboli – Salerno, l’1 e il 2 novembre al Pala Florio di Bari, il 4 novembre al Palalottomaticadi Roma, l’8 novembre all’Unipol Arena di Bologna, il 9 novembre all’Adriatic Arena di Pesaro, l’11 e 12 novembre al Mediolanum Forum di Assago – Milano, il 14 e 15 novembre alla Kioene Arena di Padova, il 18 e 19 novembre al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 21 novembre alla Fiera di Brescia, il 25 e il 26 novembre al Pala Alpitour di Torino.

Già 10 anni fa (come si può notare nella foto ricordo qui sopra) i nostri si diedero da fare in Pooh 40, ovvero le celebrazioni per il loro quarantennale. L’uscita di scena del batterista D’Orazio era ancora lontana e arrivò poi come un fulmine a ciel sereno sulle teste degli altri tre soci della ditta. Una società che macina successi da mezzo secolo. Dirlo fa quasi paura. Questo tour, che noi di Tu Style abbiamo visto a Verona, è una galoppata di 50 canzoni (le stesse del triplo album) sul filo della memoria. Si apre con Giorni infiniti, pezzo dell’86, per inanellare gioielli come Dammi solo un minuto (1977), Piccola Katy (1968), Amici per sempre (1996), L’altra donna (1990), L’ultima notte di caccia (1979), Pierre (1976), Stare senza di te (1992), 50 primavere (1992), Parsifal (1973), La donna del mio amico (1996), La mia donna (1984), Dimmi di sì (1999), e la tirata finale, che è impossibile non affrontare in piedi, cantando a squarciagola: Noi due nel mondo e nell’anima (1972), Il cielo è blu sopra le nuvole (1992), Tanta voglia di lei (1971), Io sono vivo (1979), Non siamo in pericolo (1982), Chi fermerà la musica (1981), Pensiero (1971) e la nuova Ancora una canzone, che ammoscia un po’ il pubblico dopo tanta grazia e necessita di improvvido karaoke.

Loro sono pressoché impeccabili, tra fiamme sul palco, imperdibili effetti di luci e un botto finale che sparpaglia lustrini. Il grande Facchinetti non arriva più a tutte le note alte, ma glielo si perdona volenteri, ci mancherebbe. Dodi Battaglia si conferma uno tra i più grandi chitarristi europei, e anche il basso di Canzian (che è sempre stato il pr del gruppo) fa la sua parte, così come l’articolatissima sezione percussioni di D’Orazio (giù dal palco era il cassiere). In tutto questo, Fogli si gode il miracolo di un ritorno a un passo dalla chiusura dei giochi. Suona un po’ beffardo, ma se non altro, vivaddio, suona. Inevitabile, l’omaggio a Valerio Negrini, che tante romantiche parole ha incastrato in pezzi evocativi. Cari Pooh, grazie di tutto.

Franco Bagnasco