04 settembre 2019

Chiara Ferragni a Venezia: «La mia vita è diventata un film»

È arrivata al Lido di Venezia con Fedez, trovando folle di fans ad attenderla. Minigonna in pelle, maglietta a righe con scritto “J’adior Venice”, il marito-rapper (insolitamente incamiciato) accanto. E per la première, eccola in abito lungo blu notte sul red carpet. Chiara Ferragni, 32 anni, un business costruito su blog e social, 17 milioni di follower su Instagram, debutta nel mondo del cinema raccontando la sua vita in un documentario. Girato, come lei stessa ha detto, «per mostrare senza filtri la mia storia». La favola di una ragazza che ha creduto in un sogno e ha creato un impero.

Chiara Ferragni – Unposted, presentato nella sezione Sconfini della Mostra di Venezia con la regia di Elisa Amoruso, inizia con un filmino amatoriale girato nel 1996 dalla madre di lei, Marina Di Guardo, durante una vacanza di famiglia negli Stati Uniti ed è solo il primo dei molti video-amarcord che raccontano dall’infanzia la regina dei social. Prima piccola rivelazione: la passione di Chiara viene proprio dagli anni in cui, bambina, è stata filmata e fotografata dalla madre tanto quanto lei oggi posta il figlio Leone e il marito Fedez su Instagram. Solo che nella sua, di infanzia, ancora non esistevano i social. «Proprio girando questo film ho capito quanto devo a mia madre la passione per raccontarmi attraverso foto e video: era lei che me lo faceva fare da bambina per l’album e i video di famiglia. Le sono grata per questo e per avermi sempre fatto sentire speciale» ha detto nella conferenza stampa.

Il film – che uscirà nei cinema come evento il 17, 18 e 19 settembre (e già sono iniziate le prenotazioni) – ripercorre la sua favola di self-made woman non solo attraverso i suoi ricordi personali ma con interviste a protagonisti della moda, a parenti e amici, a esperti internazionali della comunicazione, allo stesso Fedez. I momenti più divertenti sono legati proprio alla coppia. I battibecchi durante i preparativi del loro matrimonio, per esempio: lei che gli spiega come dovrà tirarle indietro il velo prima di baciarla e gli mostra come fosse un bambino su come alzarlo perché vengano bene le foto; lui che si impunta perché vuole la canzone Amore che vieni, amore che vai di De André mentre lei insiste per un brano più mainstream e “meno triste”.

Ma il documentario ripercorre soprattutto la storia di Chiara imprenditrice da quando ha lanciato il blog The Blonde Salad, insieme all’ex fidanzato e socio Riccardo Pozzoli 10 anni fa, fino alle riunioni con il team che la circonda attualmente. Oggi la Ferragni è considerata una potente fashion influencer da Forbes e da Instagram, il suo sito di lifestyle è diventato una solida piattaforma di e-commerce, il suo caso è stato studiato dalla Business School di Harvard nel 2015. Ma la chiave del suo successo nel mondo resta il suo coinvolgimento nei social, il suo esporsi in prima persona.

«Da adolescente ho iniziato a condividere la mia vita con i follower senza immaginare che mestiere avrei fatto: quello che piaceva a me, e che facevo tutti i giorni, era talmente diverso dalle professioni della moda che esistevano allora… e io sono andata avanti solo perché vedevo che molti mi seguivano e si interessavano a quello che avevo da dire. Sono stata anche molto criticata, ho subito avuto degli haters sul blog e, quando ho iniziato ad andare alle sfilate, mi sono sentita ferita da commenti fatti ad alta voce mentre passavo, cose tipo “fra qualche anno nessuno si ricorderà di lei”, ma ho tenuto duro e penso che il mio successo possa essere un esempio per tante ragazze che, come me, hanno un sogno da realizzare».

Nel film la si vede anche trattenere le lacrime ricordando i suoi momenti difficili. La rottura con l’ex con il quale ha troncato l’anno scorso ogni rapporto e partnership di lavoro (e alla conferenza di Venezia non ha risposto alle domande su questo punto). O quando ha scelto di condividere coi followers le difficoltà della gravidanza e, dopo, le immagini del piccolo Leo. «Io e Fede ci siamo chiesti se fosse giusto coinvolgere anche lui nei nostri post. Poi ci siamo detti che siamo entrambi comunque esposti sui social e, di conseguenza, lo sarebbe stato inevitabilmente anche Leo. Se lo avessimo lasciato fuori da Instagram, ci saremmo trovati molti più paparazzi sotto casa e forse sarebbe stato anche peggio che decidere noi per primi che cosa far vedere ai follower».

V.V.