15 febbraio 2019

Rosa Salazar: «Grazie ai miei “difetti” ora interpreto Alita»

«Mi hanno sempre preso in giro per la mia bassa statura, 1 metro e 63, e per gli occhi troppo grandi. Ma è proprio grazie a questi miei difetti che mi hanno scelta per il film Alita – Angelo della battaglia». Rosa Salazar, 33 anni e ancora l’aria di una studentessa, è l’eroina del film ispirato a uno dei più iconici manga giapponesi e ambientato in un mondo postapocalittico, nell’anno 2563: Alita è una cyborg guasta trovata in una discarica ma, riportata in vita da uno scienziato (Christoph Waltz), potrebbe rivelarsi la salvezza dell’umanità: ha perso la memoria ma ha un cervello umano, è capace di emozionarsi e combatte senza aver paura di niente, facendo preoccupare lo scienziato che ha per lei un senso di protezione paterna.

Anche grazie a questo ruolo, Rosa Salazar, origini peruviane e grande esuberanza, è sempre più in ascesa a Hollywood. Nel film i suoi occhi sono resi ancora più grandi dalla computer grafica che l’ha trasformata in una vera donna-manga. Dopo due parti in saghe adolescenziali ambientate nel futuro – è Lynn nella serie Divergent e Brenda in Maze Runner – negli ultimi mesi è apparsa in film d’autore: accanto a Maggie Gyllenhaal in Lontano da qui di Sara Colangelo e con Sandra Bullock in Bird Box di Susanne Bier su Netflix.

Al provino per Alita, l’attrice è riuscita a commuovere il regista Robert Rodriguez che, stupefatto, l’ha voluta per il film. Lo stesso Rodriguez sostiene che nessun attore l’aveva mai fatto piangere a un casting. «Dev’essere successo perché, a differenza di molti colleghi, io amo i provini: è la possibilità di avere, per qualche minuto, un film tutto mio. Prima di farlo mi ero cercata tutti i manga, anche quelli esauriti da anni, li avevo trovati uno a uno online e imparati a memoria. Nella mia testa ero diventata Alita, l’unica possibile. Credo che Rodriguez sia stato travolto dall’energia emotiva che emettevo».

Il resto della nostra intervista potete leggerlo su Tu Style di questa settimana, in edicola.