Kate Winslet

Kate Winslet: “Hollywood? Se sei gay rischi di non lavorare”

06 aprile 2021

Kate Winslet, in un’intervista al giornale britannico The Sunday Times, accusa lo star-system di Hollywood di essere omofobico

 

Kate Winslet accusa Hollywood di omofobia. Quando si parla di diritti civili, l’attrice inglese 45enne non si tira mai indietro, Anzi. Paladina del body positive, contro il terribile fenomeno del body shaming, e antisessista. Infatti è stata una delle poche star che ha sfidato le convenzioni e ha messo ai suoi tre figli solo il suo cognome. Ora Kate è scesa in campo per i diritti gay.

Sempre in prima linea per i diritti civili 

Parla, senza peli sulla lingua, di quanto l’ambiente del cinema sia ancora retrogrado e omofobico. «Non ho intenzione di sfidare Hollywood» ha puntualizzato nell’intervista al The Sunday Times. «Ma vorrei che si parlasse dei giovani attori che potrebbero prendere in considerazione l’idea di entrare in questo mondo. Vorrei che lo trovassero più libero e aperto. Perché ci siano meno pregiudizi, discriminazione e omofobia».

Aggiunge di conoscere personalmente attori anche noti, almeno quattro, che sono terrorizzati. Che si nascondono. Hanno paura che il loro orientamento sessuale venga scoperto. E temono che questo possa ostacolare la loro carriera. Uno di loro avrebbe appena cambiato agente. E prima cosa che l’agente americano gli avrebbe detto è: «Mi risulta che tu sia bisessuale. Io, fossi in te, non lo pubblicizzerei».

Kate Winslet accusa Hollywood: molti colleghi temono di “essere scoperti”

Insomma, se un attore non vuole perdere la possibilità di essere scelto per ruoli etero, è meglio che non riveli di essere gay o bisessuale. Pena, l’esclusione e l’ostricismo dell’ambiente hollywoodiano.

Sempre secondo Kate, i pregiudizi di questo ambiente ancora retrogrado, sono più pesanti per il sesso maschile. Ed è molto doloroso per lei sentire colleghi che dicono: «Non voglio essere scoperto». Che nascondono la propria natura per paura di essere discriminati. L’attrice ha detto che secondo lei tutte queste convinzioni sono «schifezze datate» e dovrebbero essere considerate «illegali».

In Ammonite, film dello scorso anno scritto e diretto da Francis Lee, Kate interpreta la paleontologa Mary Anning che ha vissuto un’intensa storia d’amore omosessuale con la geologa Charlotte Murchison. La Winslet è sempre stata una convinta sostenitrice dei diritti gay, non teme di interpretarli anche al cinema, e non ha paura di parlarne a viso aperto con i media.

Prima di lei l’unico ad alzare un velo su questa grave discriminazione era stato Rupert Everett. L’attore inglese 61enne – dopo aver fatto coming out – aveva detto che la sua carriera si era arenata, e che non gli venivano più affidati certi ruoli.

Rupert Everett, niente ingaggi per 10 anni

Era il 2010 ed Everett in un’intervista alla BBC aveva parlato dell’arrestrateza dell’industria cinematografica hollywoodiana. Aveva detto: «Dopo aver reso pubblica la mia omosessualità, non ho più avuto un ingaggio per 10 anni, così sono tornato in Europa. Hollywood è un mondo estremamente conservatore, che finge di essere liberale ma non lo è. Lo show business è stato creato per gli eterosessuali. C’è un ordine interno che va rispettato. Questo ordine stabilisce chi diventerà famoso e continuerà a fare carriera e chi no. Gli attori gay sono costretti a interpretare ruoli estremi o macchiettistici, come le drag queen. L’omofobia è in crescita nella nostra cultura, è crudele e immorale, ma è così».

Insomma, dal 2010 a oggi sembra che le cose non siano molto cambiate a Hollywood. Che predica bene ma – a quanto pare – razzola molto male.

Di Eleonora Molisani – Foto Getty