13 ottobre 2015

Festa del cinema: ecco 10 film da vedere

 

Black Mass – L’ultimo gangster di Scott Cooper. È la vera storia di Whitey Bulger, il criminale di Boston che ha deciso vita morte e miracoli affaristici della malavita locale negli anni 70 e 80, restando impunito grazie all’ombrello della politica e perfino dell’Fbi. Killer senza scrupoli e padre di famiglia (ma al figlio piccolo dice: «Picchia pure i compagni, l’importante è che nessuno ti veda»), Whitey è protetto dal fratello senatore, apparentemente pulito (Benedict Cumberbatch), e da un amico d’infanzia che, diventato agente dell’Fbi, gli ha proposto un patto segreto… Con il viso scavato e la pelata, occhi azzurri (finti) e uno sguardo che fa tremare, Johnny Depp è irriconoscibile e forse un pelo sopra le righe. Ma in questa storia incredibilmente vera, il male veste anche in giacca e cravatta. E ha il volto di chi, tra belle parole e distintivi, insegue il potere invece dell’assassino. Per chi ama i gangster movie.

Much Loved di Nabil Ayouchn. Racconta la vita di un gruppo di giovani prostitute marocchine, senza essere militante o documentaristico: è la storia di alcune ragazze che vivono e ridono e soffrono insieme, le vediamo travestirsi per le notti coi ricchi clienti, parlare delle prestazioni più assurde, le vediamo nei rapporti con i vicini, i corteggiatori veri, l’autista, i famigliari (una di loro ha un figlio che ha lasciato alla madre). Sono tutto fuorché Much Loved, cioè “molto amate”: vengono maltrattate dai parenti, che prendono i loro soldi ma le disprezzano, e pure dai clienti, di cui il film mostra tutto il maschilismo. A loro non restano che i sogni e, più di tutto, l’amicizia femminile. Film forte, coraggioso, censurato in Marocco.

La vita è facile ad occhi chiusi di David Trueba. «Chi nella vita non ha mai voluto gridare Help, come John Lennon?» Con questa filosofia e tutta la sua passione per i Beatles, Antonio insegna l’inglese agli scolari di un istituto religioso usando le canzoni dei Fab Four. Scelta tutt’altro che scontata, nella Spagna degli anni 60, sotto la dittatura di Franco. Quando Antonio viene a sapere che Lennon si trova in Almeria per girare un film, decide di andarci per il weekend: vuole chiedergli di aiutarlo a capire alcuni testi, parte con la sua piccola auto e tira su per strada due autostoppisti, una ragazza incinta scappata da un istituto e un sedicenne stanco del padre-padrone. I tre si scoprono simili, uniti dalla voglia di essere se stessi in un mondo più libero, come nelle canzoni di Lennon (il titolo è tratto da Strawberry Fields). Road movie delicato, buffo e commovente che ha vinto 6 Premi Goya, gli Oscar spagnoli.

Sopravvissuto – The martian di Ridley Scott. Durante una missione della Nasa, un astronauta creduto morto viene lasciato sul pianeta rosso. Inizia così l’incredibile lotta per la sopravvivenza di Mark (Matt Damon), che non si abbatte neppure davanti a una morte quasi certa. Gira un video-diario. Usa tutte le sue conoscenze (è un botanico, e un genietto praticamente in tutto) per creare una serra, coltivare patate, riconnettersi alla Nasa (facendoli anche ridere con le sue battute) e centellinare le provviste finché qualcuno non tornerà a prenderlo. Tra Ulisse (versione 2.0) e Cast Away, fantavventura intrisa dell’invincibile ottimismo americano.

Janis di Amy Berg. Sulla scia di altri bellissimi documentari musicali (vedere Amy), ecco la storia di Janis Joplin, una delle voci divine del blues-rock anni 70, segnata dal talento tanto quanto dall’infelicità. A raccontarla sono la sorella e gli amici intervistati, le foto di famiglia e ovviamente i grandi concerti come quello di Woodstock, di cui neppure si capiva la portata nell’entusiasmo del momento. Al centro di tutto c’è la sensibilità di Janis e il suo grande bisogno d’amore: il rapporto difficile con i genitori, la solitudine, gli uomini che le hanno spezzato il cuore, l’eroina che l’ha spezzata per sempre.

Non essere cattivo di Claudio Caligari, il film candidato agli Oscar per l’Italia racconta l’amicizia di Cesare e Vittorio (Luca Marinelli e Alessandro Borghi), uno di quei legami che danno un senso a tutto, anche alle desolate periferie romane dove i due vivono di spaccio, sballo ed espedienti. Ed è indissolubile anche quando uno dei due fa una scelta totalmente diversa e decide di rientrare nei binari. Anche il film è nato grazie all’amicizia, per la testardaggine e la convinzione di Valerio Mastandrea che, da produttore, per anni l’ha promosso e voluto fortemente (purtroppo il regista è mancato lo scorso maggio). Non essere cattivo è un racconto drammatico e fortissimo sulla gioventù bruciata degli anni 90 e di tutti i tempi.

Life di Anton Corbijn. Come sono nate le iconiche foto di James Dean che restano ancora oggi immagini del mito cinematografico? Lo racconta questo film ricostruendo i giorni del 1955 in cui l’attore si stava trasformando in una celebrità e, da introverso e ribelle, già dava filo da torcere ai magnati di Hollywood. Tutto nasce dall’amicizia con il fotografo Dennis Stock (Robert Pattinson) anche lui talentuoso e solitario, già separato e con un figlio. Tra i due nasce un’amicizia. E le mitiche foto che saranno pubblicate sulla rivista Life. Solo pochi mesi e tre film dopo, Dean morirà in un incidente d’auto. Una bella ricostruzione, che esplora il difficile confine tra individuo e celebrità fabbricate da Hollywood.

Io e lei di Maria Sole Tognazzi. Federica e Marina (Margherita Buy e Sabrina Ferilli) sono innamorate e conviventi. Vivono la differenza non tanto della coppia omosessuale, ma dei loro opposti caratteri: una così esuberante e spontanea e l’altra così sofisticata e riservata che si ritrovano in crisi. Commedia leggera ma tutt’altro che superficiale, più che mai d’attualità.

Inside Out di Pete Docter. L’idea è geniale: trasformare in personaggi le emozioni che guidano la nostra vita e le nostre reazioni. Gioia, Rabbia, Paura, Disgusto, Tristezza. Qui le vediamo all’opera nella testa di di Riley, 11enne che si è appena trasferita a San Francisco e affronta i cambiamenti più temuti da qualsiasi bambino: cambiare tutto, scuola, casa, squadra, amici. Ed è così che Gioia e Tristezza si alternano e si scontrano, fino a scoprire, a sorpresa, di essere importanti e positive entrambe. Un piccolo capolavoro, già premiato ai botteghini.

Sicario di Denis Villeneuve. Si può essere trasparenti e puliti nella guerra alla malavita e alla violenza? Così vorrebbe Kate (Emily Blunt), coraggiosa agente Fbi coinvolta in un’operazione speciale della Cia contro un sanguinario cartello della droga mesicano. La ragazza si scontra con i metodi ambigui del collega Josh Brolin e di un mercenario Benicio Del Toro, che ha anche una personale vendett da portare a termine. Sicario è un thriller ad alta tensione, con morale: forse nessuno più riesce a combattere davvero il Male. Suspence e ottimi attori.

Valeria Vignale @vavign