Intervista a Gloria Brolatti e Edy Tassi, autrici di Non c’è gusto senza te

01 dicembre 2016

In Non c’è gusto senza te (HarperCollins Italia, € 14,90; e-book €6,99) di Gloria Brolatti e Edy Tassi, Caterina è una foodblogger esperta in cucina regionale e Massimiliano uno chef raffinato che propone piatti internazionali. Il destino li costringe a collaborare a un progetto top secret e tra loro sono fulmini e saette. Il rapporto “cuoce” a fuoco lento… alla fine ci saranno tutti gli ingredienti per una grande passione? Non c’è gusto senza te è un libro agrodolce, scritto da Gloria Brolatti, giornalista (è stata caporedattore centrale di TuStyle) e foodblogger, e la scrittrice Edy Tassi.

Gloria, come è nata l’idea del libro?
«La mia vita è fatta di scrittura e di cucina, quindi, come un impasto che lievita, e grazie anche all’incontro con Edy in un ristorante, è nato il libro. Tra l’altro, Caterina, la protagonista, apre un blog per reinventarsi un lavoro. Io ho fatto lo stesso con il mio Emoticibo, un blog in cui mescolo ricette ed emozioni».

Edy, quanto e come cibo e amore sono legati?
«Fin dal primo vagito, dalla mamma che allatta. Per gli italiani cibo è sinonimo di amore: preparare qualcosa per qualcuno è come dire: “Mi importa di te”. Infatti molti di noi danno il meglio nel momento della conquista: non si contano le storie d’amore nate davanti a una romantica cena a lume di candela».

Gloria, Caterina è una foodblogger come te. In che cosa la senti simile?
«Come me ha imparato a cucinare dalla nonna e siamo a due. Poi ama cucinare per amiche e vicini di casa ed è sempre disponibile con tutti: altre forti analogie. Ma ci fermiamo qui, perché lei ha le inquietudini, le aspirazioni e i problemi di una vivace trentenne di oggi, mentre io sono una trentenne di ieri».

Edy, per lo chef Massimiliano Vialardi a chi ti sei ispirata?
«Massimiliano dice di se stesso che lui è unico! E molto modesto, aggiungerei io. Ma per averne la prova basta leggere qualche pagina del libro. Per quanto mi riguarda, me lo sono sempre immaginato come una via di mezzo tra il Cracco che vediamo in televisione e il bellissimo modello Tobias Cameroon».

Eleonora Molisani @emolisani