Dal laboratorio di idee Wiko, prende vita Let’s Guru Up, il progetto digitale che fa rima con sostenibilità e artigianalità e dà voce a quattro giovani talenti
Wiko ha lanciato Let’s Guru Up un nuovo progetto che ha coinvolto quattro giovani talenti: un apicoltore, un agricoltore, un gruppo di decoratrici di ceramiche e un duo specializzato in slow fashion ed eco-printing. I quattro ragazzi, utilizzando lo smartphone Power U30 hanno raccontato i loro mestieri attraverso i social.
L’idea è nata nella factory italiana di Wiko, il brand franco-cinese di smartphone, con l’obiettivo di adottare un approccio più sostenibile. A iniziare dall’introduzione del nuovo eco-packaging riciclabile al 100% per i prodotti delle ultime collezioni. Partito il 27 ottobre, Let’s Guru Up si è sviluppato attraverso una serie di racconti digitali, pensati per informare, sensibilizzare e stimolare i giovani ad approfondire i temi legati alla sostenibilità: artigianalità, riciclo, slow fashion, sloow food ed economia circolare. “Amplificare i messaggi dei nuovi talenti emergenti è parte integrante del Dna e del manifesto di Wiko”, ha spiegato Morena Porta, Marketing & Communication Director Southern Europe del brand. “Dare spazio a questi quattro ‘guru’ ci ha permesso di fornire contenuti d’ispirazione per la nostra community e fan, offrendo un riferimento e dei modelli che i giovani possano prendere d’esempio ed emulare. Con le loro esperienze possono contribuire a stimolare la nascita di nuovi progetti che adottano un nuovo modo di comunicare e di vivere: smart e sostenibile, diventando a loro volta guru in un circolo virtuoso di sogni realizzati”.
Per realizzare il progetto, dopo un lungo e meticoloso scouting, Wiko ha scelto, infatti, quattro giovani professionisti il cui lavoro si fonda proprio su questi valori. Ecco chi sono.
Conosciuto su Instagram come @apisuape Gianluca Bollini, apicoltore lombardo produce
miele e per venderlo e trasportare le arnie delle api si muove con un Apecar. Per diventare ancora più glocal, da pochissimo ha lanciato il suo e-store apisuape.com dove è possibile acquistare anche prodotti realizzati con il suo miele come caramelle, carta cerata per conservare gli alimenti in modo naturale e grappe aromatizzate.
Gianluca ha meno di 30 anni e ha iniziato quest’attività insieme alla sorella Beatrice tre anni fa. Il suo obiettivo, che promuove anche attraverso i social e tenendo lezioni per i più piccoli, è migliorare la comprensione delle nuove generazioni intorno all’importanza delle api e alla tutela della natura. È per questo che nei suoi racconti si scoprono infinite curiosità sul lavoro delle api, della preziosa Ape Regina e sulle tante varietà di miele ottenute grazie alle varie impollinazioni stagionali. Un lavoro duro che, per fortuna, sempre più giovani hanno ripreso a condurre per assicurare la continuità della specie e il conseguente ripristino dell’ecosistema. La sua specialità e la sua sfida? Produrre e diffondere la conoscenza del miele millefiori di Limbiate (la sua zona), un prodotto a km quasi 0!
Niccolò Burinato, Il contadino Nick, lavora nella sua Brianza, una terra ricca e verde dove ha deciso di portare avanti la sua idea di agricoltura biologica, senza pesticidi. Le sue pagine social sono lo specchio della sua passione e del suo amore per la terra, trasmesso dal nonno. Non è un caso infatti che a Niccolò piaccia anche portare in tavola i sapori del suo orto, cucinandoli.
Sul profilo Instagram di Niccolò, aggiornato anche grazie anche all’aiuto dei suoi amici, c’è tempo per apprezzare le piccole cose e dispensare consigli green per veri intenditori come ad esempio: imparare a coltivare le diverse varietà di ortaggi o bulbi, potare, riconoscere i malanni degli animali da cortile e imparare ad utilizzare attrezzi agricoli. Nel suo ettaro di terreno si nasconde anche una vera chicca: un frutteto antico, un centinaio di varietàscomparse che proprio qui, a Desio, troveranno nuova vita!
Gina Totaro, co-founder di Piattini Davanguardia, dal 2017 ha reso pop anche la ceramica, decorandola con un tocco di black humor e un’irriverenza che strappa subito sorrisi. Tazze, ciotole, svuota tasche, piatti e piattini, decorati e cotti in terzo fuoco con pigmenti ceramici sono esposte nel suo store nel centro di Bari. Insieme alle sue decoratrici e al compagno, con cui ha fondato il brand,
Gina ha reso i propri social un manifesto in difesa del manufatto artigiano, il canale perfetto per comunicare il suo modo di stare al mondo, ma anche le numerose, belle iniziative che ama sviluppare. Ne è un esempio “Falla Girare!”, progetto tramite cui Gina invia ai clienti, in occasione di un ordine sul suo shop online, anche dei gadget gratuiti di altre piccole realtà, dando loro la possibilità di farsi conoscere e ampliare la propria client-base.
Marta Baldassarri e Valentina Vidali, nella loro terra, le Marche, hanno aperto una sartoria etica, per portare bellezza e valore aggiunto al loro territorio. Qui le tinture dei tessuti sono 100% naturali, derivano da scarti agricolo-alimentari (scorze di melograno, bucce di cipolle, potature, ecc.), piante autoctone e erbe spontanee. La loro specialità, l’eco-printing, è una tecnica che prevede la stampa su tessuto di foglie di piante che, a seconda della disposizione, formano meravigliosi pattern che richiamano i paesaggi locali. Le due sarte hanno iniziato la propria attività pochi anni fa, tra le mura di casa, e oggi il loro quartier generale è un piccolo laboratorio con cucina a Ripe San Ginesio (MC).
Una scelta voluta, per creare in libertà e mettere subito in chiaro che qui si parla la lingua della
slow fashion. La loro finestra sul mondo? I social. Fondamentali per farsi conoscere, presentare i loro capi e raccontare il processo produttivo che porta alla realizzazione di ogni indumento. Un atto di amore, di tempo e di pazienza per chi sa apprezzare l’artigianalità. Si parte dal cartamodello e tutti i clienti, di qualsiasi taglia, sono accontentati, perché i modelli sono completamente personalizzabili!
