Disertano il palco del Festival di Sanremo da una decina d’anni (l’ultima volta è stato nel 2007) ma è solo un caso, una questione di tempi che non coincidevano. Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi, ovvero gli Zero Assoluto, tornano all’Ariston per la terza volta con un brano dal titolo Di me e di te, e si chiama così anche l’album in uscita il 12 febbraio. Pezzo divertente, allegro, che parla di incomunicabilità e, spiega Matteo, «fotografa il momento che stiamo vivendo». La sera del giovedì, invece, durante la “serata cover” propongono Goldrake, sigla del noto cartone giapponese che la Rai trasmetteva negli anni 70.
Matteo ci sono problemi con Thomas, non comunicate?
Ride: «No, assolutamente. Ormai siamo una coppia rodata (si sono incontrati nel 1992, a scuola, ndr), ci conosciamo e scriviamo tutto insieme, siamo perfettamente complementari. La difficoltà a comunicare però è un tema che ci accomuna tutti. Spesso basterebbe trovare il tempo per spendere qualche parola in più, o incontrarsi a metà strada quando le posizioni sono troppo distanti. Ma siamo tutti così orgogliosi!».
Nel 2005 il vostro pezzo Semplicemente è stato scartato al Festival ma è diventato la hit dell’estate.
«Quasi un colpo di fortuna, direi. Quel brano ha avuto un successo enorme e ci ha permesso, subito dopo, di tornare al Festival nella sezione Big».
Lei è il figlio di Mario, che è stato patron del Festival per tanti anni. Cosa pensa suo padre del pezzo che porta a Sanremo, gli piace?
«Vorrei che mio padre mi seguisse solo da papà, non da addetto ai lavori. Per questo ho preferito non fargli sentire nulla, vorrei sorprenderlo. Ma so con certezza che è più emozionato di me ogni volta che mi vede all’Ariston».
Lei, oltre che cantante e musicista, scrive e fa televisione. A cosa sta lavorando adesso?
«A una serie di documentari sulla street art che vengono trasmessi da Sky Arte. Presto li farò diventare anche un libro».
di Elisabetta Sala