Arisa, a Sanremo 2016 con il brano “Guardando il cielo”

05 February 2016

Arisa è zen. Lo dice il nuovo disco, che esce il 12 febbraio, e che si chiama come il brano che canterà a Sanremo, Guardando il cielo. Un titolo che porta alla meditazione, all’introspezione e alla preghiera. Una cosa da grandi, insomma: «D’altra parte ho 33 anni» racconta ridendo. «Sono cambiata e cresciuta, ho imparato a prestare attenzione alla natura, al mondo che mi circonda. E poi faccio una cosa che in pochi fanno: ascolto le persone anziane. Loro conoscono il vero valore della vita, sono più sereni. Bisognerebbe tenerli più in considerazione».

Nel disco parla di ricongiungimento con la natura, di fiducia nel futuro. C’è grande ottimismo.
«Non abbiamo scelta, conviene essere ottimisti e smettere di amareggiarsi. E magari incominciare a leggere anche i fatti negativi come lezioni di vita».

La sua preghiera in Guardando il cielo è laica o religiosa?
«La mia preghiera è laica, universale, anche se io sono credente. Per me la figura di Dio coincide con l’universo, vedo un Dio poco severo. E sono colpita soprattutto dalla celestialità della Madonna».

Il testo suggerisce di “prendere il buono da ogni giorno”. Quali sono i dettagli che ogni mattina la mettono di buon umore?
«Le cose semplici. Riuscire a vedere l’alba mi dà gioia, ma anche fare colazione esattamente come vorrei. Mettere cura nel fare la spesa, ascoltare una bella canzone. Non ci vuole molto».

Questa semplicità è un po’ in tutto il disco. Com’è nato?
«Il mio ultimo album è del 2014. L’esperienza dell’anno scorso all’Ariston, come valletta, mi ha permesso di fermarmi un po’ e meditare bene sul progetto che avevo in mente. Non ero proprio soddisfatta di Controvento, speravo di dare di più nel disco successivo. E credo di esserci riuscita, ma non sono ancora all’apoteosi…».

A proposito di Sanremo. È la sua quinta volta al Festival: qual è l’edizione in cui si è divertita di più?
«Divertirsi è una parola grossa, a Sanremo si lavora tanto! Comunque è stato sicuramente molto divertente l’anno scorso, quando facevo la valletta. Credo però che anche quest’anno sarà bello: ho voglia di incontrare i colleghi-amici più cari: Patty, Clementino, Neffa e Morgan. Tutta gente che, come me, non è qui con l’unico scopo di vincere».

Se la sente di dare qualche consiglio alle vallette di quest’anno, lei che ha esperienza?
«No, le due di quest’anno sono sicuramente più centrate di me e Emma in questo ruolo. Noi eravamo proprio improvvisate: forse per questo ci siamo divertite».

di Elisabetta Sala