“Vanishing Cover”, la mostra di Pier Paolo Pitacco per “vedere la musica”
Da 40 anni Pier Paolo Pitacco è l’artista che più rappresenta la forza creativa dietro i più importanti magazine del mondo. Tra le sue passioni anche la fotografia: un occhio speciale per catturare quelle emozioni che “nutrono” la sua creatività e che lo hanno spronato a realizzare un progetto fotografico suggestivo e unico, intitolato “Vanishing Cover“.
Dal 3 dicembre la mostra “Vanishing Cover” verrà ospitata presso gli spazi della Galleria Sabrina Raffaghello di Milano: 36 fotografie di diverso formato, che si confrontano con la memoria collettiva e intima, partendo proprio da una selezione di cover di ellepì che hanno segnato la storia della musica. Non una semplice riproduzione, ma un lavoro suggestivo e unico, un’alchimia di colori e ricordi riprodotti con approccio emozionale, istintivo, addirittura sensuale.
«Ci sono delle cose che ti hanno accompagnato per tutta la vita, e ti sembra impossibile che ad un certo punto possano scomparire come se a nessuno gliene importasse più nulla», racconta Pitacco. «Quando a novembre 2011, a New York, mi è stato detto che non esistevano più negozi di dischi ma solo due tre negozi che vendevano dischi e cd usati mi sono sentito un po’ sperduto. L’idea che il consumo di musica sia diventato esclusiva del download e di conseguenza “musica liquida” senza più nessun supporto fisico e visivo mi faceva star male. Non tanto per il fatto che, giustamente, il mondo cambia e di conseguenza cambiano le tecnologie, il modo di vivere e di consumare, ma perché la qualità della musica ed anche la sua bellezza fisica, rappresentata dalle magnifiche cover degli LP e poi nelle miniature dei CD si andava completamente a perdere».
«Tornato in Europa, dove negozi che vendono dischi ce ne sono ancora, ho incominciato a fotografare quella bellezza che forse scomparirà anche qui. Fotografo le copertine che mi ritornano alla memoria, ma anche cover che attirano la mia attenzione. Le fotografo guardandole come oggetti dai quali voglio estrarre una bellezza che va anche oltre il loro apparire, cerco un taglio, un particolare, una rifrazione della luce che cambia completamente la copertina stessa trasformandola in qualcosa di nuovo, da un punto di vista differente. Essendo all’interno di negozi, principalmente l’atteggiamento è quello della foto “rubata” come se fossi un paparazzo di copertine di dischi. Cogli l’attimo e passi ad un altro soggetto».
“Vanishing Cover”, curata da Sabrina Raffaghello, aprirà i battenti il 3 dicembre e si potrà visitare fino al 31 gennaio, dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 19. La mostra è un’occasione imperdibile che vede, nella fusione del linguaggio musicale con quello fotografico, la nascita di un nuovo idioma universale. Sempre il 3 dicembre alle ore 19, in occasione del Vernissage della mostra, verrà presentato il libro “Vanishing Cover” edito da Danilo Montanari con testi critici di Sabrina Raffaghello, Giovanna Calvenzi e Daniel Soutif.