La Rappresentante di Lista a Sanremo

La Rappresentante di Lista, a Sanremo per tutti i queer

06 March 2021

In gara al Festival con la loro canzone Amare, il duo pop queer lancia un forte messaggio “politico”

 

A Sanremo 2021 c’è anche La Rappresentante di Lista, nome del duo pop queer, conosciuto anche come LRDL, formato da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina. Dopo aver calcato il palco dell’Ariston l’anno scorso in veste di ospiti, nella serata dedicata ai duetti insieme a Rancore e Dardust, quest’anno sono in gara con Amare.

Questo di Sanremo per La Rappresentate di Lista è il primo palco italiano mainstream, che effetto vi fa?

“C’è una grande responsabilità, perché noi ci mettiamo davvero la faccia in quel che facciamo. E anche qualche difficoltà, c’è sempre il timore che quel che diciamo possa essere interpretato in un altro modo, che non sia compreso fino in fondo”.

Qualcuno si è già risentito…

“C’è qualche associazione che è già partita con una crociata per farci cancellare dal Festival, per spostarci a notte fonda. Che scandalo, parlare d’amore!”.

Come risponderebbe La Rappresentante di Lista a chi fa queste obiezioni?

“È complicato, perché chi non accetta opinioni diverse, chi non si confronta è perché ha paura di scardinare le proprie idee, di accettare un pensiero diverso. Fare questo passo implica un impiego di tempo, una fatica che non tutti sono disposti ad affrontare”.

Ci sono stati anche feedback positivi?

“Sì, molti. Ci ha commosso chi ci ha scritto scusandosi perché non conosceva prima la nostra musica, chi si è identificato in quel che dicevamo. Una ragazza mi ha mandato una sua foto con l’ascella tutta fucsia come il nostro outfit. Forse il nostro nome artistico ha proprio questo valore, rappresentiamo qualcosa”.

Che effetto vi ha fatto esibirvi in un teatro quasi vuoto?

“Abbiamo apprezzato la crudezza del messaggio. In fondo sottolineare ogni sera quelle poltrone vuote era come accendere una luce sul disagio di tanti teatri, cinema e luoghi di aggregazione che ora ci sono negati e che stanno chiudendo i battenti”.

Voi avete anche un’estetica curatissima, nel trucco e negli outfit. Com’è nata la collaborazione con Pier Paolo Piccioli?

“Abbiamo mandato un piccione viaggiatore alla Maison Valentino e Piccioli ha abbracciato con entusiasmo il nostro progetto. Ci siamo trovati incredibilmente d’accordo su tutto, anche sulla palette colori”.

Il vostro nuovo album si chiama My Mamma. Che temi tratta?
“È un percorso di crescita. Parla dell’eredità che abbiamo ricevuto, di quella che lasciamo dietro di noi. Abbiamo 30 anni, siamo grandi. È il momento della riflessione”.

Di Elisabetta Sala