Emergency in Afghanistan

Una collezione di stampe d’autore per sostenere Emergency

03 settembre 2021

Diciassette fotografi di fama internazionale hanno realizzato una collezione di  immagini preziose per sostenere le attività di Emergency in Afghanistan

 

Fino al 15 settembre è possibile acquistare la speciale collezione di fotografie per sostenere Emergency in Afghanistan. Si tratta di 24 stampe d’autore realizzate da professionisti affermati e talenti emergenti. Nei loro lavori raccontano l’altro volto dell’Afghanistan, un Paese tormentato da una guerra che dura da oltre di 40 anni.

Il risultato è una collezione di immagini rare e preziose in vendita online grazie a Ishkar, impresa sociale inglese nata a Kabul. Per acquistarla basta vistare questo indirizzo. Le stampe fotografiche, prodotte su carta Giclée Hahnemühle Pearl, sono disponibili in tre dimensioni. I profitti delle vendite delle stampe saranno interamente destinati a sostenere le attività degli ospedali di Emercency in Afghanistan.

Tanti i fotografi di rilievo che hanno donato le loro foto. Qualche nome? Steve McCurry, una delle icone della fotografia contemporanea; Lorenzo Tugnoli, premio Pulitzer nel 2019 e World Press Photo nel 2019 e 2020. Ma l’elenco è lungo: ci sono Michael Christopher Brown, noto per i suoi reportage fotografici dalla Libia e l’azera Rena Effendi che, negli anni, ha prodotto numerosi lavori sui giovani, dal Cairo a Kabul. Effendi ha anche esposto alla Biennale di Venezia. E ancora, tanti altri fotografi:  Matthieu Paley, Andrew Quilty, Farshad Usayan, Emily Garthwaite, Lalage Snow, Solmaz Daryani, Louise Follain, Jim Huylebroek, Charles Thiefaine, Levison Wood, Omid Scheybani, Erin Trieb, Kalpesh.

In Afghanistan dal 1999, Emergency ha curato più di sette milioni e mezzo di persone. Tuttora gestisce centri medico-chirurgici a Kabul, Lashkar-gah, nella Valle del Panshirun e un centro maternità ad Anabah. Inoltre, guida una rete di 44 centri sanitari e di posti di primo soccorso. E, soprattutto nella situazione estremamente critica in cui oggi versa questo Paese, l’associazione resta in prima linea per continuare a fornire assistenza sanitaria senza discriminazioni a dispetto del conflitto.