A Napoli la mostra inedita dedicata a David LaChapelle

23 dicembre 2021

Al Maschio Angioino una mostra ripercorre la carriera di David LaChapelle uno degli artisti contemporanei più eclettici, grazie a opere cult e inediti. Tra una Venere e una Madonna pop (a proposito di eclettismo), l’artista ha firmato anche il poster per lo show dei Ferragnez

 

Se siete tra i fan di David LaChapelle,  a Napoli è stata allestita una mostra inedita dedicata all’iconico e visionario artista americano, che ha anche firmato il poster della serie The Ferragnez.  L’esposizione al Maschio Angioino ripercorrerà la carriera del fotografo e regista scoperto da Andy Warhol. E allora, facciamolo anche noi.

 

Da Andy Warhol ai videoclip

Atmosfere oniriche e colori accesi, spesso fluo, sono la cifra stilistica dell’artista, una lunga carriera come fotografo di moda, che ha anche firmato la regia di film e videoclip. Nato nel Connecticut nel 1963, a soli 17 anni riceve l’incarico di realizzare una copertina per Interview Magazine, il periodico fondato da Andy Warhol. La prima di molte cover scattate per Vogue, Rolling Stones, Vanity Fair e il New York Times Magazine, solo per citarne alcune.

LaChapelle è stato però anche autore di pellicole di successo come Rize – Alzati e balla. Il documentario, presentato nel 2004 al Sundance Festival, è ambientato a South Central, uno dei quartieri più difficili di Los Angeles, dove le gang avevano iniziato a sfidarsi a colpi di hip hop. Nel 2007 invece, The Universe of Keith Haring è il ritratto umano e professionale del maestro della pop art. Innumerevoli i videoclip commissionati dalle stelle più famose del mondo della musica: Whitney Houston, Elton John, Mariah Carey, Jennifer Lopez, Christina Aguilera e Britney Spears. Ma i legami più stretti, in quel mondo, sono stati quelli con Michael Jackson («Ha dato al mondo più di quanto abbia ricevuto», ha detto in un’intervista) e a David Bowie, icona assoluta per molti, anche per lui.

Lo hanno scelto anche Angelina Jolie e Naomi Campbell, Madonna e Lady Gaga, Rihanna e Leonardo DiCaprio, Lance Armstrong e David Beckham: anche Hillary Clinton è passata volentieri davanti al suo obiettivo. Ritratti raccolti nel volume LaChapelle Artists and Prostitutes (Taschen, 2006, 698 pagine), uscito in un’edizione limitata di sole 2500 copie, tutte firmate dall’autore. Ormai sold out, oggi è una rarità e si trova in vendita a ben più dei 4mila euro indicati sul sito della casa editrice. Il “Fellini della fotografia”, come è stato soprannominato, ha inoltre realizzato calendari e campagne per brand di tutti i tipi: Tommy Hilfiger, Armani Jeans, H&M e L’Oréal, Lavazza, Coca-Cola e Burger King.

Sulle orme di Michelangelo

La svolta avviene dopo un viaggio a Roma. Nel 2006, durante una visita alla Cappella Sistina, LaChapelle rimane folgorato dagli affreschi di Michelangelo e decide di dedicarsi unicamente all’arte. Molla le celeb, dice un no perentorio a Madonna che non lo perdona. Il risultato di questa “conversione” è una serie di opere intitolata Deluge (Il diluvio), ispirate al Diluvio Universale. Da allora Natività, Angeli e Madonne (in alto a destra Virgin Mary) dallo stile ora surreale, ora pop e un po’ kitsch, diventano il cavallo di battaglia dell’artista americano che si immagina l’apocalisse, sì, ma colorata. Alla mostra David LaChapelle, al Maschio Angioino di Napoli organizzata da Next Exhibition, si può vedere Deluge insieme al recente Mary Magdalene Abiding Lamentation (2018) un ritratto di Kim Kardashian nei panni di una Maria Maddalena piangente (nella foto in alto).

Tra i 40 pezzi esposti ci sono molte anteprime e una selezione di inediti provenienti della sua collezione privata. L’arte, dice lui, ha due strade: «Può creare luce, fare chiarezza, oppure essere disturbante e generare ancora più confusione. Se posso, scelgo la prima strada». In questa installazione site-specific, studiata appositamente per la città, le immagini dialogano con l’ambiente circostante.

Un’altra esclusiva è custodita nella Cappella Palatina, dove si trovano alcuni dei negativi fotografici dipinti a mano realizzati negli anni Ottanta, nel periodo in cui si interrogava sui temi della metafisica e della perdita, sullo sfondo dell’epidemia di Aids. Temi che ha affrontato, da artista, anche durante la pandemia. Ha detto: «Sto cercando di trovare il significato in tutto questo e passo il mio tempo nella preghiera e nella meditazione». Insieme agli scatti, a essere protagonisti qui sono anche Napoli e la sua vivace scena culturale.

Di Maria Chiara Locatelli – Foto © David LaChapelle: Mary Magdalene Abiding Lamentation (immagine concessa in esclusiva per l’articolo pubblicato sul numero 49/50 di Tustyle).