A Shia LaBeouf l’Oscar della stranezza

22 January 2014

Che fosse un po’ matto, lo si capiva già dall’adolescenza. Fin da ragazzino, Shia LaBeouf era così ossessionato dall’idea di recitare da proporsi ai coffee club del sua zona, a Los Angeles, e da convincere sua mamma a cercargli un agente sfogliando le pagine gialle. Ora la leggenda continua in un’escalation di bizzarrie da premio Oscar. Pur di girare Nymphomaniac, il nuovo eroticissimo film di Lars Von Trier (in Italia a primavera), il 27enne protagonista di Transformers ha mandato al regista danese una foto del suo pene (e doveva essere convincente, visto che poi è stato ingaggiato proprio per le scene più hot).

E ancora, per girare un suo corto da regista (titolo: Howard Cantour.com) l’attore ha scopiazzato l’idea da un fumetto di nicchia, ma quando l’autore dell’opera, Daniel Clowes, lo ha accusato di plagio, lui ha trovato un modo eccentrico anche di chiedere perdono: ha noleggiato uno di quei piccoli aerei che scrivono frasi con il fumo bianco per far spruzzare nel cielo di Los Angeles la frase “I am sorry Daniel Clowes”. E ora forse si deve scusare anche con Brad Pitt, suo coprotagonista nel film Fury, ambientato durante la Seconda guerra mondiale: Shia ha voluto immedesimarsi così totalmente nella sporca vita di trincea, che non si è lavato per settimane e ha ammorbato tutta la troupe. Secondo i rumors, pubblicati dal quotidiano inglese Daily Mail, si è preso una strigliata dallo stesso Pitt e dal regista David Ayer.

di Valeria Vignale