Milano Underground, la serie web che corre in metropolitana

03 March 2014

Avanti e indietro, mattina e sera, dal lunedì al venerdì. Per chi la prende ogni giorno, la metropolitana è una specie di seconda casa. Mentre sfreccia portandoti al lavoro, tu leggi, dormicchi, ascolti musica. Come dell’appartamento dove vivi, potresti riconoscerne l’odore a occhi chiusi ed elencare a memoria le fermate che si susseguono.

Chissà se ti succede mai di soffermarti su un passeggero con gli occhi pieni di sonno, e chiederti: da dove arriverà, dove starà andando? Quali sogni avrà, quali problemi? È successo così a Giovanni Esposito, vulcanico 34enne, ideatore e regista della serie web Milano Underground. «Ero seduto in metropolitana» spiega, «quando guardandomi intorno ho cominciato a pensare: tutta questa gente, oltre a borse e zaini, si porta dietro storie che, come binari, si incrociano nei vagoni, nei sottopassaggi, sulle banchine. Sarebbe magnifico raccontarle. Il progetto ha iniziato a prendere forma in quel momento».

Invece di correre alla Siae a depositare l’idea, Giovanni Esposito l’ha condivisa sui social network. «L’entusiasmo è stato incredibile: c’era chi si offriva di disegnare il logo della serie, chi di recitare, di curare la sceneggiatura, il sito o il profilo Facebook (www.facebook.com/milanounderground, ndr). È il crowdsourcing: lanci un progetto in rete come fosse un seme e poi, grazie al supporto creativo di amici ma anche di perfetti sconosciuti, lo vedi germogliare, crescere». Il risultato di tutti i contributi raccolti e orchestrati da Giovanni sono i quattro episodi di Milano Underground. «Si tratta di cortometraggi ambientati nella stessa giornata e girati all’interno della metro milanese (che durante le riprese era in funzione, ndr), diversi gli uni dagli altri sia come impronta registica sia come genere: ce n’è uno drammatico, uno comico, un altro sentimentale e uno collettivo, corale» aggiunge lo sceneggiatore Paolo Bernardelli. «Gli episodi raccontano vicende a sé stanti ma, in qualche modo, sono tutti e quattro legati». In una puntata capita per esempio che la telecamera indugi “per caso” sul viso di un passeggero. Sarà lui il protagonista della storia successiva.

A proposito di protagonisti, alcuni attori sono professionisti (tipo Angelo Pisani del duo Pali e Dispari), altri esordienti, altri ancora sono volti noti di Internet, come la blogger esperta di make-up LaCindina. Vi è venuta voglia di scoprire Milano Underground? Il primo episodio sarà postato su YouTube il 21 marzo alle 21 (i successivi alla stessa ora dei tre venerdì seguenti). Ed è solo il primo passo. «Stanno nascendo progetti simili al nostro, per esempio a Buenos Aires e Francoforte: sarebbe bello, un domani, metterli insieme e produrre un film girato nelle “tube” di tutto il mondo» dice Giovanni. Che intanto pensa a una seconda stagione di Milano Underground. «Ogni giorno sulla metropolitana meneghina viaggiano 800mila persone. Le storie da raccontare non mancano». Tutte così normali, eppure straordinarie.

di Roberta Sarugia