Scene da “La casa di carta” e dalla quarta stagione-elettroshock
«Sarà come un giro sulle montagne russe» promette Álex Pina, creatore de La casa di carta che il 3 aprile sbarca su Netflix con le 8 puntate della quarta stagione. Inizio mozzafiato: il Professore fugge credendo che la “sua” Raquel-Lisbona sia stata uccisa, Rio e Tokyo hanno fatto saltare in aria un carro armato e Nairobi lotta tra la vita e la morte.
I primi episodi sondano l’universo emotivo dei protagonisti: l’amore del Professore per il fratello Berlino e per Raquel, l’amicizia di Tokyo e Nairobi, la nostalgia dell’ex ispettrice per la figlia lontana, i nodi sentimentali di Denver, Stoccolma, Rio, Arturo. Per tutti loro ci sono scene d’azione anche pulp, legate alla rapina, mescolate a ricordi e batticuori in quel miscuglio che regala alla serie momenti di commedia romantica e qualche tocco ironico o perfino canterino.
Senza spoilerare la storia, possiamo anticipare due scene canore all’italiana: Berlino canta Ti amo di Umberto Tozzi, tutti ballano e intonano Centro di gravità permanente di Franco Battiato a una festa. Segue nella seconda parte una discesa rocambolesca nella follia che provocherà un «elettroshock: la scossa più grande di tutta la serie», come dicono lo sceneggiatore Javier Gómez e il regista Jesús Colmenar. Il successo globale e un budget più alto hanno permesso di rendere più spettacolare la confezione, dalla fotografia al montaggio alle colonne sonore. Senza perdere il dna spagnolo.
LA CASA DI CARTA
Quarta stagione, 8 episodi, su Netflix. Di J. Gómez e J. Colmenar. Con A. Morte, U. Corberò, P. Alonso.