“La parabola delle stelle cadenti”, il romanzo d’esordio di Chiara Passilongo

03 November 2015

In La parabola delle stelle cadenti (Mondadori, € 18,50) di Chiara Passilongo Achille Vicentini è un piccolo imprenditore del nordest che dirige un’azienda dolciaria e, con sua moglie Nora, cresce i gemelli Francesco e Gloria, figli a lungo desiderati. Ma la San Lorenzo srl, battezzata così in onore della notte in cui sono nati i bambini, dopo un lungo periodo d’oro fallisce a causa della crisi.

Questo libro d’esordio già maturo racconta, con uno stile semplice ma avvincente, l’ascesa e la caduta di una famiglia e in fondo anche dell’Italia, dal dopoguerra in poi. È la parabola di due generazioni, delle scelte difficili, degli amori sbagliati, dei litigi e delle riconciliazioni, “dipinti” dall’autrice come delicate cartoline a colori.

Una famiglia in ginocchio, genitori che vedono i figli prendere strade diverse da quelle desiderate, sogni che si frantumano davanti alla realtà. E in sottofondo 40 anni di Italia. È stato impegnativo scrivere un romanzo così complesso al primo tentativo?
«Moltissimo. Ho studiato, mi sono documentata. I cambiamenti politici e sociali di un quarantennio sono stati notevoli e volevo renderli credibili attraverso le scelte e i sentimenti delle persone. Ho lavorato molto anche alle schede dei personaggi, delineando le loro caratteristiche fisiche e caratteriali. Alla fine sono stati loro a guidarmi attraverso la storia, con le loro personalità, i loro pregi e difetti, le loro debolezze e la loro forza. Del resto quello che racconto appartiene a tutte le famiglie, di qualunque epoca. C’è la figura dominante del padre, Achille, piccolo imprenditore da sempre orientato a destra; un uomo d’altri tempi, buono e inflessibile al tempo stesso. Luminoso ma turbolento, come una stella cadente. Anche Nora, sua moglie, è una figura destinata a sorprendere i lettori, per la sua intelligenza e tenacia. Poi ci sono i figli gemelli Francesco e Gloria che, come spesso succede, prenderanno direzioni completamente diverse da quelle che i genitori sognavano per loro. Ma alla fine della parabola si intrevede la speranza di un futuro sereno e promettente».

Fino a qualche mese fa lei faceva l’odontoiatra ora è una scrittrice. Ci racconta la sua, di parabola?
«Da anni sognavo di scrivere un romanzo. Avevo già in mente la storia e molti dei personaggi, mancava solo trovare la strada giusta per realizzare il mio desiderio. Quando ho visto che la scuola Palomar di Rovigo aveva cominciato le selezioni per un Master il cui obiettivo era quello di scrivere un romanzo, mi sono detta: “Se non ora, quando?”. Ho lavorato per oltre un anno con Mattia Signorini e Giulia Belloni, all’inizio non ero nemmeno sicura che sarei riuscita a portarlo a termine. È stato un percorso entusiasmante ma molto impegnativo. Con metodo, studio e costanza, alla fine di gennaio 2015 ho finito la prima stesura e il risultato ha entusiasmato prima di tutto i miei insegnanti, che ci hanno creduto ciecamente. Pochi mesi dopo è arrivato il contratto con la casa editrice Mondadori».

Le stelle cadenti sono più luminose delle altre. Attraversano il cielo con la loro energia ma sono destinare a spegnersi, consumate dalle loro stesse fiamme. Lei spera di continuare a “splendere” oltre il primo romanzo?
«A poche settimane dalla pubblicazione il libro mi sta dando tantissime soddisfazioni. Se continuerà a piacere, come spero, continuerò a scrivere. La vita mi ha portato a fare una professione diversa ma dentro di me sentivo di non aver ancora trovato la mia vera strada».

Eleonora Molisani