“Perché le donne valgono”: ce lo ricorda Sabrina Scampini

14 March 2016

Pare che manchino 118 anni al giorno in cui uomini e donne raggiungeranno la parità: è un po’ come sapere che nel 2550 si potrà vivere in un’altra galassia. Non molto consolante, e ce lo ricorda Sabrina Scampini nel suo libro Perché le donne valgonoanche se guadagnano meno degli uomini (Cairo, € 14).

Hillary Clinton nella sua campagna elettorale non smette di ripetere che quello delle pari opportunità tra uomini e donne nel mondo rimane un “unfinished business”, un impegno senza fine. Ma come siamo messi in Italia?

Se pensate che qui da noi le battaglie femministe abbiano ormai fatto il loro tempo, allora perché le donne continuano a guadagnare complessivamente meno della metà degli uomini? Perché pochissime ricoprono incarichi rilevanti e quasi mai riescono a mantenere la posizione lavorativa dopo la nascita del primo figlio (per non parlare del secondo)? La classifica mondiale sul gender gap nel mondo del lavoro – vale a dire la differenza tra uomini e donne – parla chiaro: siamo i peggiori tra i Paesi avanzati, eppure è come se non ce ne rendessimo conto.

Negli ultimi tre anni Sabrina Scampini (giornalista e conduttrice televisiva da sempre impegnata sul tema dei diritti femminili) è diventata due volte mamma, e ha scoperto che amiche e colleghe non esageravano quando le raccontavano le giornate tra corse all’asilo, ritardi in ufficio e incombenze domestiche. Ha capito che diventare madre non è solo un’esperienza meravigliosa, ma anche terribilmente complicata se si vuole continuare a lavorare e a realizzarsi come persona.

Questo libro parte dai numeri: dalle differenze salariali alla latitanza nei ruoli manageriali, alle schiere di mamme che abbandonano il lavoro perché non esiste una rete di supporto ai genitori da parte delle istituzioni, fino ai dati sconvolgenti delle vittime quotidiane della violenza maschile e del femminicidio. Sono numeri che raccontano una realtà scomoda, che però andrebbe guardata negli occhi. Per compiere il cammino che ancora ci aspetta.

Eleonora Molisani @emolisani