Sanremo 2017: 5 domande a Francesco Gabbani

07 febbraio 2017

Un anno fa, Francesco Gabbani ha vinto il Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte in modo rocambolesco: eliminato, ha visto capovolgersi il risultato a suo favore. Un disguido tecnico aveva infatti impedito ai giornalisti di esprimere il loro voto, che è poi risultato decisivo per farlo vincere. Il pezzo che presentava allora, Amen, è diventato un vero tormentone. Ora Francesco a Sanremo 2017 ci riprova con Occidentali’s Karma, mentre per la serata dedicata alle cover ha scelto Susanna, di Adriano Celentano.

Qual è il punto di forza della canzone che porti a Sanremo 2017, secondo te?
Credo che stia nell’equilibrio tra la componente riflessiva e la freschezza divertente della melodia. Il brano propone una sarcastica riflessione sul goffo tentativo di noi occidentali, talvolta oppressi da uno stile di vita votato all’apparenza e al consumismo sfrenato, di ricercare la serenità provando a cimentarsi nella pratica di discipline, filosofie o religioni tipicamente orientali fino a prendere consapevolezza che probabilmente delle culture altrui saremo sempre turisti.

Qual è la canzone che ricordi meglio del Festival e che secondo te è la più bella mai passata a Sanremo?
Mi verrebbe da dire Amen, ma in realtà credo che sia Oggi sono io di Alex Britti perché è un brano che ho cantato spesso nelle serate di piano-bar all’inizio della mia “gavetta”.

Il primo ricordo, d’infanzia, che hai del Festival?
Senza dubbio il Festival del 1987:  avevo 5 anni e ho questo ricordo nitido della canzone Il Garibaldi Innamorato di Sergio Caputo che mi teneva incollato al televisore mentre guardavo il Festival in compagnia di mio nonno.

Se non vincessi tu, chi dovrebbe vincere Sanremo 2017?
Mi piacerebbe vedere la vittoria di Fiorella Mannoia: credo che possa rappresentare un bel tributo alla sua carriera.

Qualcosa che avrai sicuramente addosso sul palco dell’Ariston?
L’unica cosa che sicuramente porterò addosso al Festival sarà il mio sorriso, non perché abbia una narcisistica consapevolezza della sua forza, ma perché quando gli altri mi accolgono  sorridendo  diventa tutto più  piacevole ed io cerco semplicemente di fare altrettanto.

(il verso della sua canzone che non dimenticherete: “Comunque vada, panta rei e singing in the rain”)

di Elisabetta Sala