Sophia Loren Ibrahima Gueye

Sophia Loren sbarca su Netflix, protagonista di “La vita davanti a sé”

09 novembre 2020

Sophia Loren torna sullo schermo nel film di Edoardo Ponti “La vita davanti a sé”, il 13 novembre in streaming su Netflix

 

Ultraottantenne, e strepitosa. Sophia Loren meriterebbe l’Oscar soltanto per il coraggio
di tornare in scena senza nascondere – anzi ostentando – i segni del tempo. Lei che è stata un’icona, lei che ha incantato il mondo negli anni 60 e 70 spesso facendo coppia con il grande Marcello Mastroianni in Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica, in Una giornata particolare di Ettore Scola.

Tornare sullo schermo sembra il suo modo per sfidare il passare del tempo e della sua grande bellezza. «C’aggia fa’» ha detto in un’intervista a Natalia Aspesi, con la solita schiettezza partenopea. «Quando il ruolo è bello non stai a guardare la “rughezza”». A 86 anni compiuti
a settembre, la sua passione invece non è invecchiata. È palpabile guardandola in La vita davanti a sé diretto dal figlio Edoardo Ponti, su Netflix il 13 novembre, liberamente tratto dal romanzo che Romain Gary pubblicò con lo pseudonimo Émile Ajar nel 1975.

Sophia nel film interpreta Madame Rosa, ebrea sopravvissuta all’Olocausto che assiste i bambini delle prostitute in una periferia multietnica che nel libro si trova a Parigi e nel film a Bari. Tutto ruota intorno all’incontro tra la protagonista e Momo, 12enne senegalese che le aveva rubato due candelabri e le viene poi affidato (lo interpreta Ibrahima Gueye, bravissimo). I due si scontrano, si punzecchiano, si avvicinano, si specchiano uno nella solitudine dell’altro.

«Sophia Loren ha avuto l’occasione di interpretare un personaggio con un lato mai affrontato nella sua carriera» ha detto il regista Edoardo Ponti, che parlando del suo lavoro chiama la madre con nome e cognome. «Perché Madame Rosa perde la testa e la memoria e si ritrova, a tratti, in una specie di paralisi mentale».

Non è la prima volta che Edoardo, secondogenito nato dal matrimonio dell’attrice con il produttore Carlo Ponti, coinvolge la madre nei suoi progetti. Sei anni fa l’ha diretta nel cortometraggio Voce umana, tratto da una pièce di Cocteau. «Si era innamorato del libro di Romain Gary, me lo ha fatto leggere. E io gli ho detto: “Che facciamo, ci buttiamo?”» ha aggiunto la Loren, che non girava film da quando, 10 anni fa, ha interpretato La mia casa è piena di specchi, tratto dall’autobiografia della sorella.

Sofia Loren: un nuovo Oscar?

A 58 anni dall’Oscar per La ciociara di Vittorio De Sica (nel 1962) e a 29 dall’Academy Award per la carriera (1991), si dice che Netflix con questo film scommetta su una sua nuova candidatura all’Oscar. Lei è soprattutto felice di aver raccontato una storia che le sembra necessaria, «perché oggi il mondo è connesso ma non è mai stato così diviso: si sta perdendo il senso della convivenza e della tolleranza» dice. «Nel film vedi invece vecchi e bambini, prostitute e neri, ebrei e musulmani che condividono la fatica della sopravvivenza e la necessità di aiutarsi».

Di Giulia Gomez