Lezioni d’amore: 8 cari, vecchi film romantici

18 ottobre 2019

Negli anni 80 e 90 li sapevano fare i film romantici! Ecco i fondamentali (se non li hai visti, recuperali) e cosa ci hanno insegnato sui sentimenti

9 settimane e ½ (1986) Il sesso non è tutto 

Era il 1986, e una Kim Basinger (super sexy) ammaliava un Mickey Rourke (super sexy pure lui) ballando in sottoveste sulle note di You Can Leave Your Hat On di Joe Cocker. Una scena che ha segnato l’immaginario collettivo di più di una generazone. Ma bastano 9 settimane e 1/2 sommate ad alcuni giochetti erotici di lui un po’ troppo spinti (altro che Cinquanta sfumature) per mettere il tombale a questa love story al fulmicotone. Insegnandoci che un po’ di pepe va bene, ma quando è troppo è troppo. Vero, Mickey?

Giovani, carini e disoccupati (1994) Se lo ami diglielo subito

 In Giovani, carini e disoccupati  Ethan Hawke e Winona Ryder sono fatti l’uno per l’altra. Ma visto che non si decidono a confidarsi i propri sentimenti, Winona si mette con Ben Stiller (che del film è pure regista). L’happy ending arriva solo quando Ethan le giura amore eterno. Al di là dell’ovvia morale sentimentale, il film fotografa la Generazione X, cresciuta nell’incertezza (anche lavorativa) del futuro.

Ghost (1990) L’amore è eterno 

Patrick Swayze vive felice con la fidanzata Demi Moore. Scena simbolo della loro armonia quella stracult del vaso (vedi foto sopra): l’argilla non sarà mai più così sexy. All’inizio di Ghost (1990), fila tutto liscio finché, durante una rapina, Patrick viene ucciso. Ma il suo fantasma rimane accanto a Demi, anche se lei non può vederlo. Fino alla scena finale (strappalacrime), dove un Patrick sulla strada per il Paradiso le appare un’ultima volta per dirle addio. La risposta di lei  è «See you», ci rivedremo, perché l’amore non muore mai.

Dirty Dancing – Balli proibiti (1987) I sentimenti battono i pregiudizi

Tre anni prima di Ghost, Patrick Swayze diventa un sex symbol con Dirty Dancing (1987). Qui, al ritmo di danza, conquista Jennifer Grey. Lei di buona famiglia, lui coach di ballo nell’hotel dove Jen è in vacanza con i genitori: per una serie di sfighe i due cadono in disgrazia agli occhi di tutti. Finché, sulle note della canzone premio Oscar Time of My Life, trovano il riscatto. Dirty Dancing si può vedere adesso su Netflix: dieci anni fa il cancro si portava via Swayze, lasciando un vuoto incolmabile.

Flashdance (1983) Mai con il proprio capo?

Il sottotitolo di Flashdance (1983) potrebbe essere What a Feeling, la canzone-tormentone di Irene Cara. Jennifer Beals fa la saldatrice di giorno e la ballerina in un club la sera. Il suo capo in fabbrica è Michael Nouri e i due si innamorano (lei ha qualche reticenza, ma poi cede). Lui le fa avere un provino in una prestigiosa Accademia di Danza e lei lo supera con successo. Grazie alla sua bravura e alle travolgenti note di What a Feeling.

Pretty Woman I soldi non bastano

Il sorriso disarmante di Julia Roberts e lo charme brizzolato di Richard Gere per la favola di Cenerentola rivisitata in chiave anni 90. Con il titolo preso a prestito dal classicone omonimo Pretty Woman di Roy Orbison. Lei prostituta, lui uomo d’affari, prima si frequentano per convenienza, poi s’innamorano per davvero. Scena preferita dalle shopaholic quella in cui Julia va a fare acquisti in Rodeo Drive, la via più posh di Los Angeles, nelle boutique dove l’avevano snobbata. Dopo questa pellicola, Julia è diventata una star.

4 matrimoni e un funerale (1994) Non è mai troppo tardi

Nel 2019, Quattro matrimoni e un funerale ha compiuto 25 anni e lo stesso cast ha realizzato un corto-sequel di scarso successo. Al contrario dell’originale, dove Hugh Grant, il più nevrotico
e inglese tra gli scapoli, conosce a una festa di nozze l’americana Andie MacDowell. Tra humour (anche nero) e inenarrabili casini in puro stile british comedy, Quattro matrimoni e un funerale regala la dichiarazione d’amore più bagnata e originale del cinema: «Saresti d’accordo a non sposarmi per il resto della tua vita?».

Insonnia d’amore (1993) Talvolta ci vuole cupido

Vedovo inconsolabile, Tom Hanks ritrova un’anima gemella (Meg Ryan) grazie all’intraprendente figlioletto. Insonnia d’amore è del 1993, quando non c’era ancora Meetic. Per far scoccare la scintilla servono, oltre al figlio-cupido, una trasmissione radiofonica e una lettera. Meg e Tom s’incontrano per la prima volta il giorno di San Valentino in cima all’Empire State Building di New York (citazione di Un amore splendido, film del 1957 con Deborah Kerr e Cary Grant). Più romantico di così…

Di Federica Presutto