24 December 2014

Safari in Etiopia: guida alla scoperta del parco nazionale di Awash

Quando arriviamo al Bilen Lodge è buio pesto. Tanto che ci perdiamo (anche se alla guida c’è Bisrat e difianco a lui Henok, e loro le piste nella savana le conosce bene). Ma come si dice, talvolta perdersi vuol dire ritrovarsi. Nel nostro caso troviamo: una famiglia di facoceri che se ne va troterellando nel bush con la coda dritta al cielo e una coppia di sciacalli che ci tagliano la strada veloci come frecce. Sono solo due delle specie che si possono incontrare nel parco nazionale di Awash, 200 chilometri a nordest di Addis Abeba. Per visitarlo ci siamo ritagliati un paio di giorni: l’Etiopia, tra tutti i Paesi africani, non è certo famosa per i safari. Ma bastano 48 ore per ricredersi.

Una notte al Bilen Lodge
I cottage in legno del Bilen Lodge sono deliziosi, il letto avvolto dalla zanzariera è comodo, un vento tiepido soffia leggero dalle finestre aperte, il buio della savana concilia e io, dopo l’ottima cena, non faccio fatica ad addormentarmi. Qualcosa mi sveglia nel cuore della notte: guardo l’orologio, sono le due. Suoni potenti, sembrano voci che parlano una lingua mai sentita. Una conversazione arcana che dura parecchi minuti e poi si spegne. Mi riaddormento. Le voci mi svegliano di nuovo – sono le 4,15 – più lontane, questa volta, ma sempre impegnate in un dialogo intenso e indecifrabile. La cosa si ripete alle 5, anche se le voci sono ormai un’eco.
Appena incontro Henok gli chiedo chi si è messo a far casino difianco al mio cottage, in piena notte. E lui serafico: «Leoni». «Prego? I leoni fanno roar!!!», gli faccio notare io. Risposta: «Sì, nei cartoni animati fanno roar!, ma in natura fanno così».

Un tramonto che fa innamorare
Per visitare la zona sud del parco ci spostiano all’Awash Falls Lodge. Sorge in una posizione splendida: su una falesia con vista sulle cascate formate dal fiume Awash, che poi continua la sua placida corsa a zigzag nella savana. Il lodge è la base ideale dei birdwatcher: nel parco, infatti, svolazzano 462 specie di uccelli. Nella gallery, quelli che siamo riusciti a fotografare noi, oltre a una serie di quadrupedi che abbiamo incontrato durante un paio di giorni di game drive, coccodrilli compresi.
Al tramonto ci fermiamo in quella che qui chiamano la Valle degli orici: una distesa di erba gialla punteggiata di acacie e dominata dal profilo del vulcano Fentale. Perché questa zona si chiama così ci appare subito evidente: un branco di orici, grandi antilopi dell’Africa Orientale, pascola placido, le lunghe corna puntate verso il cielo. Scendiamo dalla jeep e ci avviciniamo lentamente. Una ci guarda distratta: sembra mettersi in posa per la foto. Il sole è una palla rossa che scivola verso l’orizzonte. Una delle orici inizia a correre, le altre la seguono. Il suono degli zoccoli riecheggia ritmico nella savana, le orici giocano a rincorrersi. Il sole sparisce, lasciando un cielo di fuoco. E io sento d’aver preso il mal d’Africa.

Come arrivare Ethiopian Airlines vola nostop tutti i giorni da Roma Fiumicino ad Addis Abeba. Si parte alle 22.45 con arrivo alle 06.55 del mattino successivo; il rientro è alle 23.55 con arrivo a Fiumicino alle 4.15. Per chi parte dal nord Italia, voli da Milano Malpensa (via Roma) ogni lunedì, mercoledì, giovedì e sabato alle 20.20, arrivo ad Addis sempre alle 06.55. Biglietti a/r da Roma e Milano da 299 euro (tasse escluse). Info: tel. 06.42011199, oppure 02.8056562.

Come muoversi Per organizzare safari nel parco nazionale di Awash: Rainbow Tours, operatore specializzato in viaggi in Africa.