Pomellato

Pomellato scende in campo a favore di CADMI

02 dicembre 2021

Il Teatro Manzoni di Milano ha ospitato l’evento Pomellato contro la violenza sulle donne. Nel corso della serata è stata lanciata un’iniziativa per sostenere l’associazione CADMI

 

Il brand di gioielli Pomellato, società del gruppo Kering, ha organizzato un evento in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si è celebrata il 25 novembre. Lo scopo? Tenere alta l’attenzione sui temi della dignità delle donne, dei loro diritti, delle pari opportunità. L’evento si è svolto nella cornice del Teatro Manzoni di Milano. Tra riflessioni e dibattiti, è stata siglata una partnership tra la Fondazione Kering e l’associazione CADMI, la Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano, per sostenere l’iniziativa “Lavoro e Libertà”.

Tra  i personaggi del mondo della cultura e della politica che hanno partecipato dell’evento Pomellato, il giornalista scrittore Massimo Nava che ha presentato il suo ultimo libro Angela Merkel. La donna che ha cambiato la storia (Rizzoli editore). Il libro di Massimo Nava ha offerto uno spunto di conversazione sulla leadership femminile. La cancelliera, per più di 15 anni alla guida della Germania, ha sempre lottato per la libertà e per la parità dei diritti. Un modello per le donne che, pur affermandosi sempre più nel mondo, continuano a subire violenza, una piaga che colpisce al di là del ceto sociale, della cultura di appartenenza o della provenienza. Il tema della leadership femminile è stato commentato anche dalla senatrice Emma Bonino, in collegamento da Roma: “Abbiamo già dimostrato di poter essere delle leader, ha affermato la Bonino. “Quello di cui hanno bisogno le donne oggi è il potere. Che a stento gli viene concesso. Ma non dobbiamo arrenderci. Il bicchiere è ancora solo mezzo pieno, noi dobbiamo riempire l’altro mezzo”.

Violenza sulle donne: i numeri sono impressionanti

Nel mondo circa 736 milioni di donne ha subito violenza. Questo significa che, durante la sua vita, almeno una donna su tre  stata sottoposta a violenze fisiche o sessuali da parte di un uomo. Questa situazione è peggiorata durante la convivenza forzata nel periodo della pandemia, anche nel nostro Paese. Secondo le rilevazioni di Semrush, piattaforma di marketing online, nell’ultimo anno le ricerche online per il numero antiviolenza sono cresciute del 127%. Numeri in aumento anche  per i corsi di autodifesa femminile (156%) e per le informazioni legate alla legge Codice Rosso (+19%).

Questi dati sono stati lo spunto per il dibattito che ha animato l’evento. Alla discussione, moderata da Danda Santini, direttore di iO Donna e Amica hanno partecipato Manuela Ulivi, presidente di CADMI, Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano e assessore all’istruzione, Sabina Belli, AD del Gruppo Pomellato, Emma Bonino e Ferruccio de Bortoli. Ecco un riassunto dei loro interventi durante l’evento organizzato da Pomellato.

“I centri antiviolenza hanno fatto emergere l’effettiva portata della violenza contro le donne in
Italia come nel mondo intero”, ha affermato Manuela Ulivi, presidente di Cadmi. “Quando si parla di violenza si mette sempre e solo l’accento sui casi efferati, quelli che fanno notizia, ma non si prende in considerazione la radice culturale dentro cui la violenza si genera”.

“La violenza contro le donne è spesso invisibile perché agita tra le mura domestiche e all’interno di un rapporto intimo”, ha continuato Manuela Ulivi. “Spesso inizia attraverso la violenza psicologica e la violenza economica, violenze che portano le donne ad essere assoggettate dal partner tanto da avere enormi difficoltà quando decidono di uscire dalla relazione. In questo scenario è fondamentale investire e lavorare sulla formazione e sulla prevenzione con azioni che mirino proprio a scardinare tutti quegli aspetti culturali di cui la violenza si alimenta”.

«Le donne sono al centro dellʼuniverso Pomellato, ha dichiarato Sabina Belli, AD del Gruppo. “Grazie alla nostra piattaforma #PomellatoForWomen” diamo voce a temi importanti come la sorellanza, lʼuguaglianza di genere, lʼinclusività e la leadership femminile. Sostenere e diffondere con forza questi concetti può creare crepe nella cultura della violenza, indebolendola. Mai dimenticare che oltre alla violenza fisica, c’è quella verbale,  psicologica ed economica. Penso che il lavoro sia un tema centrale anche per l’identità femminile, proprio come lo è L’indipendenza economica. In Pomellato le donne sono il 74% su 300 lavoratori a Milano, una percentuale molto alta e in linea con l’attenzione che il gruppo Kering pone sul valore della diversità, dando alle donne uguali occasioni di crescita”.

“Il rapporto tra istituzioni e centri antiviolenza è fondamentale”, ha detto Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano e assessore all’istruzione. Ed è altrettanto importante lo stanziamento economico per consolidare la rete che conta oggi oltre 14 realtà come Cadmi. Occorre lavorare sulla
consapevolezza delle donne di poter chiedere aiuto, coinvolgendo, per esempio, i luoghi stessi della città. Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stato
collocato una striscione  su Palazzo Marino e l’ATM si è spesa per fare comunicazione  su questo tema.  È importante che tutte le donne sappiano di poter chiamare il 1522, il numero antiviolenza e stalking.

«Deve essere una battaglia di civiltà sostenuta da tutti e non di un solo genere, quello colpito”,  ha specificato nel suo intervento Ferruccio de Bortoli, editorialista del Corriere della
Sera. Spesso su queste materie c’è una solidarietà tenue, quasi obbligata. Ma non bisogna
minimizzare o banalizzare. Facilmente dalla violenza psichica si passa alla violenza fisica. Il rispetto
di tutte le identità non è soltanto una prova di maturità civile e politica, ma descrive anche un
Paese aperto ai giovani, a cui sta molto a cuore il tema dei diritti di tutte le identità. La mascolinità
tossica esiste e le sue manifestazioni sono spesso sottovalutate. Percezione peggiorata dalla rete e
dalla barbarie che spesso genera”.

Al termine dell’evento Pomellato è stata annunciata la partnership tra la Fondazione Kering e l’associazione CADMI. L’obiettivo e dare sostegno all’iniziativa “Lavoro e Libertà” con lo scopo di promuovere nei prossimi tre anni l’ inserimento lavorativo e lo sviluppo professionale di 1.000 donne sopravvissute alla violenza domestica. L’associazione potrà così aiutarle a riprendere in mano la loro vita anche tramite il rafforzamento socio-economico.

«Siamo orgogliosi di rafforzare la nostra relazione con questa associazione”, ha dichiarato Marie-Claire Daveu, Responsabile Sostenibilità e Relazione con le Istituzioni Kering. “La violenza domestica ha un impatto devastante sulla salute sia fisica che mentale delle donne sopravvissute, ma anche sulla loro situazione economica. A seguito della pandemia, a dicembre 2020, su 101.000 posti di lavoro persi in Italia, il 98% risultavano essere occupati da donne. Mantenere e garantire un
impiego è fondamentale per le donne sopravvissute alla violenza domestica, al fine di consentire loro di sfuggire alla violenza, ricostruire le proprie vite e garantire che anche i bambini, co-vittime di questa violenza, siano sostenuti”.