Quant’è stiloso riciclare

27 settembre 2019

Dalla fashion week milanese al boom delle piattaforme digitali di resale, dalle celeb che scelgono abiti usati alle rockstar che invitano i fan a non “sprecare” le T-shirt: riciclare i vestiti è sempre più di tendenza. Perché fa bene (a noi e all’ambiente) ed è anche molto divertente

 

A spasso per New York nei giorni della fashion week, la top model Bella Hadid ha sfoggiato uno strepitoso corsetto Vivienne Westwood del 1993. E così ha spazzato via tutti i dubbi:il second-hand è, definitivamente, di tendenza. A confermare quanto sia di tendenza riciclare i vestiti e gli accessori moda ci sono i numeri: il mercato del resale vale 24 miliardi di dollari (dal rapporto del colosso americano ThredUp).

Una moda che sta contagiando anche noi: in Italia ogni mese facciamo (online) circa 34mila ricerche relative all’usato (secondo uno studio della piattaforma OnBuy.com. Sempre a proposito di numeri, Oxfam (confederazione della quale fanno parte le associazioni non profit), ci fa sapere che ogni settimana 11 milioni di capi di abbigliamento finiscono in discarica, con un notevole impatto ambientale.

Riciclare i vestiti è cool e fa bene al pianeta

La deduzione è semplice: riciclare nel 2019 non è solo cool, farebbe pure molto bene al nostro pianeta. Grande attenzione all’argomento cìe stata anche alla settimana della moda milanese, che si è conclusa il 23 settembre: tra gli eventi clou, il Green Carpet Fashion Awards, appuntamento che celebra l’impegno in ambito “eco” delle maison. Dove non sono mancate le top influencer che hanno sfoggiato abiti di seconda mano (nella foto in alto: Micol Sabbadini, Valentina Scambia, Helen Nonini, Sava Bisazza Visconti, Chiara Totire, Matilde Ferri).

Insomma, mai come adesso è il momento di raccogliere la sfida di Livia Firth (fondatrice di Eco-Age, azienda che certifica la sostenibilità dei brand) e ideatrice del #30Wears challenge: quando si acquista qualcosa, bisognerebbe sempre chiedersi “lo indosserò almeno trenta volte?”. Se la risposta è no, meglio non comprarlo. E se proprio l’avete comprato, almeno non buttatelo: riciclatelo!

 

SHOPPING D’AUTUNNO

Si chiama Second Hand September e vanta testimonial come la modella Stella Tennant:
è la campagna della Oxfam per sensibilizzare sull’impatto della moda usa-e-getta. Vuoi unirti?
Per tutto il mese acquista solo abiti usati.

 

CHOOSE USED

L’attrice Olivia Wilde quest’anno ha creato una sua linea fatta di abiti usati (Choosed Used) in collaborazione con ThredUp. L’obiettivo? Sensibilizzare le persone sugli effetti dannosi
dei rifiuti tessili.

FASHION WEEK

Durante la settimana della moda milanese è stata lanciata la raccolta di abiti usati , mentre pressolo store & Other Stories di corso Vittorio Emanuele II a Milano si sono tenuti workshop sul tema del riciclo. Sempre per la Fashion Week, da Tearose Boutique, è stato aperto il pop-up store di Vestiaire Collective, e-commerce dell’usato, con una selezione di pezzi unici e vintage, per promuovere la “circolarità” della moda. 

L’usato è rock

Merchandising eco per i The 1975 (noti anche per il legame con l’attivista Greta Thunberg): la band inglese ha invitato i fan accorsi al festival di Reading e Leeds a portare le proprie vecchie T-shirt, su cui avrebbero potuto far stampare (gratis) il logo del nuovo album.

Di Cristiana Gattoni