Da Milano a New York, tutti gli stili che verranno in primavera

16 ottobre 2019

Ragazze, gioite! Alle sfilate per la primavera estate 2020 è tornata la normalità, quella che popola la media degli armadi. Silhouette minimali, low profile e molto basico. L’ultima versione del new normal è fatta di pulizia, pezzi facili che pescano nel passato con una ventata di freschezza. Potremmo definirla normalità straordinaria, un trend che vola da Milano a Parigi.

Gucci riparte da candidi abiti che ricordano gli anni 90 di Tom Ford, Celine (con un Hedi Slimane in stato di grazia) cita i 70: jeans a zampa, gilet ricamati, maxi bermuda, occhialoni aviator.

La signorina di Chanel, disegnata da Virginie Viard, passeggia sui tetti di Parigi in blazer e shorts, giacche a righe, jeans, scarpe rasoterra e zero fronzoli (perle e catene assenti): ha un’aria così giovane! Dior addolcisce la bella stagione con le trecce che spuntano dal cappello di paglia. Da Alberta Ferretti, Prada, Philosophy, Gucci, c’è la stessa voglia di comfort, maxi dress, accostamenti gioiosi di colore.

Irina Shayk, sexy da Versace, è una “normale” signora chic da Bottega Veneta. Bellissimi gli arcobaleni di Marco De Vincenzo alla sfilata lungo la Darsena, uno dei luoghi più amati della nuova Milano. La città, un tempo grigia, osa le passerelle all’aperto nei Giardini della Triennale (MSGM), a Palestro (Luisa Beccaria), ai Bagni Misteriosi (Iceberg e Missoni).

Sfilate primavera estate 2020: le tendenze nel dettaglio

Il tailleur maschile, con tanto di cravatta, ha i pantaloni corti (Ermanno Scervino), un ritorno degli anni 80 ma più divertente, e fa capolino la sahariana. Le camicie bianche si portano come mini abiti. Un pizzico di jungle non guasta. Il jeans è sempre cool. Gonne slavate, con lo spacco davanti, come se fossero ricavate da vecchi pantaloni (vedi Stella McCartney), o bon ton (Michael Kors), sfilano con un occhio alla sostenibilità. Se poi pensiamo a qualcosa di speciale, ecco i tessuti pittorici (Marni), i tailleur che sembrano decorati coi pastelli (Alexander McQueen), le pennellate di MSGM, il Giappone di Marras, il bianco/nero di Valentino. Ma la cosa più interessante di queste maratone fashioniste è l’emergere dell’unicità. Ogni donna è diversa e adesso può scegliere chi essere, dal lungo al corto, dai capelli al make up. Non più un solo stile per ogni sfilata, ma tanti. Cercate nel guardaroba, esercitatevi con lo styling, abbinate, create: nessuna è fuori moda.

Voglia di normalità

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Cosa c’è di più basico di jeans, camicia, blazer a doppio petto e scarpe basse? Eppure Hedi Slimane per Celine riesce a farne un emblema della sua rilettura degli anni 70, un glamour facile. Ai classici
come l’impermeabile di Burberry basta un refresh. Il twist contemporaneo? Lunghezze caste, accessori essenziali e un pizzico di leggerezza.

Bermuda! Tailleur maschili?

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Sì, ma con gli shorts (Ermanno Scervino), di tendenza in tutte le declinazioni possibili: a fiori sotto la giacca di velluto (Etro) e nel completo (Dior e Max Mara). Spiritosi i bermuda di Givenchy.

In camicia

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Bianca, è un evergreen ma con variazioni infinite. Accollata da Chloé, con lunghe maniche, maschile ma resa frusciante dalle piume di Valentino, indossabile come mini chemisier da Sportmax.

Sì, viaggiare

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La sahariana è un must-have. Da portare sulla gonna che sporge appena (Hermès) o sui bermuda (Rochas). Da Dolce & Gabbana non serve altro: sta bene da sola.

Mistero…

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Da Fendi appare Checking Invoice: la maschera nasconde una coppia artistica che si definisce “duo anonimo basato nel nulla”. Cardi B invece si lascia tappezzare dai fiori di Quinn.

I 50? i nuovi 30

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J.Lo si esibisce in una versione del famoso jungle dress di Versace indossato ai Grammy nel 2000. Naomi Campbell chiude la sfilata di Saint Laurent con lo smoking di paillettes, Monica Bellucci sfoggia il nuovo caschetto effetto gioventù.

Il trucco osa

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Make up fotocopia? No grazie. Marc Jacobs ne inventa uno per ogni uscita. Fili di strass applicati sopra e sotto l’occhio, diversi per ogni modella da Marco De Vincenzo. Sopracciglia d’oro per Valentino.

Opere d’arte

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Stampe come pennellate sui tessuti, disegni che sembrano fatti a mano e colori a contrasto: da Dries Von Noten a Marni, l’abito è la nuova tela per dipingere momenti speciali.

Il denim trionfa

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È ovunque. E la gonna va con tutto: giacchine preziose, stivali, sneakers, borse vanitosissime, top ricamati e trasparenti. La più green? Quella di Stella McCartney, ovvio.

Di Roselina Salemi