30 April 2019

Peony power: la peonia sboccia su abiti e beauty case

 

La regina dei fiori di stagione sboccia con i suoi magnifici petali su abiti e accessori. E fiorisce anche nel beauty case come ingrediente top di fragranze, creme e maquillage

 

 

Star del guardaroba

È il momento della peonia. Non solo perché, proprio in questa stagione, inizia la sua spettacolare fioritura, ma perché sboccia rigogliosa sugli abiti delle maison di moda. A proporla sulle passerelle della primavera/estate 2019, tra gli altri, Dries Van Noten, Leonard Paris e MSGM. A consacrarla come must have del guardaroba Dolce & Gabbana, che ha fatto sfilare abiti romantici, vaporosi e leggeri come le sue corolle, e più frizzanti accessori (come sandali, fermacapelli e calze). Non solo. La griffe italiana ne ha fatto la protagonista della spring make up collection Peony Lovers e di un’eau de parfum voluttuosa e sofisticata che ne porta il nome.

 

Must have del beauty case

Oltre che nei profumi, dove viene utilizzata per le sue note sensuali e inebrianti, la peonia è un ingrediente gettonatissimo di cosmetici per lo skincare e l’haircare. Il merito va alle sue virtù purificanti, lenitive e rigeneranti. In particolare, dalle radici si ricavano polifenoli dall’azione rivitalizzante e illuminante e la peoniflorina, una molecola antiossidante che aumenta la sintesi di  collagene (proteina antirughe e rassodante), rendendo la pelle più liscia e levigata. Gli estratti dei petali, invece, vengono utilizzati per formulare creme e shampoo lenitivi grazie alle loro proprietà idratanti, calmanti e protettive. Un toccasana per le pelli sensibili o con couperose, e per chi ha il cuoio capelluto irritato dall’uso di prodotti troppo aggressivi o dagli effetti dello smog.

 

Sfumatura icona del make up

È un omaggio al fiore più sontuoso di primavera, la collezione trucco Peony Lovers di Dolce & Gabbana: smalti, ombretti e fard sono ispirati alle tonalità e alla delicatezza dei suoi fiori. Prodotto star il Blush Touch, un fard formato cushion-stick che scalda l’incarnato con un tocco bonne mine.

di Michela Duraccio