Intervista a Carmela Scotti

Intervista a Carmela Scotti, in libreria con il nuovo romanzo “La pazienza del sasso”

09 April 2021

La scrittrice Carmela Scotti torna in libreria con “La pazienza del sasso”. Un romanzo sui rapporti familiari e sulle conseguenze dell’amore negato

 

Il romanzo La pazienza del sasso, di Carmela Scotti (Garzanti, € 16,90 e-book € 9,99), sonda il rapporto contraddittorio tra le due sorelle, le dinamiche familiari mai facili, e ci fa riflettere su quanto le persone che crescono senza amore possano rivelarsi fragili e perfino crudeli. Come sempre, la penna di Carmela Scotti trascina il lettore nelle viscere della storia senza dargli tregua.

Protagoniste del romanzo Argia e Dervia, due sorelle cresciute senza l’amore e l’attenzione dei genitori. La madre, pianista, è scomparsa in circostanze tragiche e il padre le ha abbandonate per farsi una seconda vita all’estero. Il loro rapporto è da sempre problematico. La prima, goffa e inquieta, soffre di una gelosia incontrollabile nei confronti della seconda, un essere aggraziato e fragile.

Intervista a Carmela Scotti

Due sorelle non amate. Eppure una si “incattivisce” e l’altra invece sembra diventare più umana, bisognosa di scambio. Come è possibile sviluppare due reazioni così diverse?
«Argia e Dervia sono entrambe il frutto di un amore negato, e fin da piccole hanno dovuto farci i conti. Argia, però, è venuta al mondo quando ancora la madre stava bene, e dunque è stata quella che ha più sofferto, quando tutto le è stato portato via di colpo.

Dervia, dal canto suo, ha sempre avuto solo le briciole, e con quelle ha imparato a costruire sentieri. Per me Argia e Dervia sono le facce opposte di una identica medaglia, sono la luce e l’ombra, l’una non potrebbe mai esistere senza l’altra».

La protagonista, Argia, arriva a sottrarre alla sorella quello che ha di più caro. La maternità diventa salvifica. É così? Essere madri salva?
«Essere madri salva e annienta allo stesso tempo. La maternità ti conferisce un potere enorme, di dare la vita e di toglierla, di costruire o distruggere mondi. Di essere, come dico nel romanzo, “madre e matrigna”.

Argia è convinta che un figlio sia ciò che disperatamente le manca per rimettere in piedi la sua vita. Ma sbaglia, perché un figlio non è il liquido che può riempire un contenitore bucato. Nonostante questo, ama Lucio con tutta sé stessa, senza più capire quanto di quell’amore sia istinto materno e quanto, invece, sia frutto di un feroce senso di colpa nei confronti di Dervia».

Le conseguenze dell’amore negato

Nei suoi romanzi c’è sempre un tema di fondo, che è quello dell’amore negato. Come mai?
«Sono convinta che l’amore che riceviamo da piccoli sia il contenuto più importante del bagaglio che ci portiamo appresso per tutta la vita. Che senza le fondamenta, insomma, potremo soltanto avere una casa sgangherata. Quella casa starà, forse, in piedi, ma non farà mai sentire al sicuro chi vi abita.

L’amore negato porta inevitabilmente a un’esistenza deragliata. E per quanto affetto e comprensione ci vengano offerti, ci sarà sempre, nel nostro cuore, un angolo di siccità. Un fazzoletto di terra sorda alle piogge».

Gli uomini nei suoi romanzi sono quasi sempre figure di sfondo. Spesso si sottraggono alla responsabilità emotive e materiali. Spesso non sono capaci di prendere in mano le situazioni e ribaltarle. Nel secondo romanzo commettono atti indicibili. C’è un motivo?
«Nella mia lunga carriera da lettrice ho incontrato personaggi, maschili e femminili, di grande potenza. Ma è stato dalle donne che sono stata attratta, come la falena dalla luce. David Grossman dice, a proposito dei suoi libri, “non posso descrivere un personaggio che non sono io e che non diventerà me”.

Ecco, qualcosa di simile accade anche a me, e mi porta a tratteggiare personaggi che mi rispecchino e mi raccontino qualcosa di me stessa. Credo sia inevitabile, di fronte a personaggi femminili forti, che tendono a “prendersi la scena”, che gli uomini ne escano un po’ “appannati”. O comunque incapaci di “fare la differenza”. Anche se nel mio secondo romanzo, Chiedi al Cielo, accanto a un uomo che commette atti indicibili, ce n’è un altro che sacrifica tutta la sua vita per riabilitare la memoria del figlio».

Di Eleonora Molisani – Foto Courtesy @Garzanti