Premio Melvin Jones. Parte la I edizione del concorso letterario Talento, ambizione, filantropia per migliorare il mondo. I titoli in gara? Rispecchiano le insidie del presente. Il vincitore sarà proclamato il 19 giugno
Nasce il Premio letterario nazionale dedicato a Melvin Jones (1879-1961), filantropo statunitense, fondatore del Lions Club. Un premio letterario, alla sua prima edizione, per ricordare che benessere e spirito di servizio possono convivere. Con la convinzione che parte del proprio successo debba essere restituito in azioni benefiche, Jones, una vita da assicuratore a Chicago, fondò i Lions International.
Di qui il tema del concorso, Talento, ambizione, filantropia per migliorare il mondo, al suo debutto. A indirlo, lo scorso autunno, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, è stato il Distretto Lions 108tb, presieduto da Gianni Tessari.
A realizzarlo, il comitato scientifico costituito da Anna Quarzi, Presidente Isco, e Camilla Ghedini, giornalista, consulente della comunicazione istituzionale e autrice di testi su temi sociali (come Interruzioni, da cui è stato tratto l’omonimo spettacolo teatrale con focus sul testamento biologico e L’uva e l’acciaio, biografia romanzata del tenore Daniele Barioni).
Unanime la convinzione che tanto più in un tempo sospeso come l’attuale, piegato dalla pandemia, i libri siano i mattoni su cui costruire l’identità, la sicurezza, l’appartenenza, la scala valoriale. Il premio diventa così strumento per raccontare i principi ispiratori dei Lions e il mondo tra realtà, fantasia, immaginazione.
Moltissimi i libri in concorso, 10 quelli che hanno passato la preselezione e sono oggi all’attenzione della giuria. Come hanno dichiarato Quarzi e Ghedini, «Anche se c’è stata la precisa volontà di non limitare i testi a quelli in uscita nell’ultimo anno, quelli giunti sono per lo più recentissimi e rispecchiano le difficoltà e le insidie del tempo presente».
Ecco i dieci libri in finale
Non solo cose d’amore (2018, Marsilio), Pietro Del Soldà; L’architettrice (2019, Einaudi), Melania Mazzucco; Le regole del cammino (2020, Marsilio), Antonio Polito; Chi vince e chi perde (2020, Laterza), Valerio Castronovo; Combattere la povertà (2020, Laterza), Cristiano Gori; Diario di una striker (2020, Piemme), Federica Gasbarro; Pescatori di uomini (2020, Garzanti), Mattia Ferrari; Dillo a Curvy (2020, Giraldi Editore), Autori vari; Ma la sabbia non ritorna (2021, SEM), di Laura Colosso; La città celeste (2021, La Nave di Teseo), Diego Marani.
La giuria è composta da: Simona Vinci, scrittrice e Premio Campiello 2016 per La prima verità (Einaudi); Carmen Di Marzo, attrice, protagonista de Conciliare stanca, cortometraggio sulla violenza di genere diretto da Francesco Zarzana, in concorso ai David di Donatello e vincitore, come best director, del Mirabilia International Film Awards; Alessio Di Clemente, direttore della Scuola d’Arte Cinematografica “FlorestanoVancini”; Vito Contento, docente di sceneggiatura alla medesima scuola; Aldo Tomasi, docente ordinario all’Università degli Studi di Modena, nonché medico.
La cerimonia di consegna si terrà il 19 giugno a Bologna, Palazzo Re Enzo.
Di Eleonora Molisani