Marilyn Monroe, i 90 anni di un mito
Il 1 giugno, Marilyn Monroe avrebbe compiuto 90 anni. Nata Norma Jean Mortenson (o Baker) è da sempre considerata un’icona universale di bellezza e fascino, ha interpretato spesso la bionda svampita sul grande schermo (e anche fuori) ma nascondeva un’infanzia tormentata e un animo fragilissimo e complesso.
Per ricordarla in quello che sarebbe stato il suo novantesimo compleanno, abbiamo raccolto qualche curiosità che forse ancora non sapete su di lei.
L’amore per l’arte: Il suo artista preferito era Goya, perché “Conosco quest’uomo molto bene, abbiamo gli stessi sogni, ho avuto gli stessi sogni fin da quando ero bambina”.
Il primo matrimonio: si era sposata la prima volta a soli 16 anni, con James Dougherty che è poi diventato un detective a Los Angeles. La seconda moglie gli ha proibito categoricamente di andare a vedere i film di Marilyn.
La chirurgia: nel 1950 il suo agente Johnny Hyde pagò per due operazioni di chirurgia plastica sul volto di Marilyn, una al naso e una al mento.
Lo yoga: è stata una delle prime stelle di Hollywood a innamorarsi dello yoga, al quale era stata introdotta da Indra Devi, una star di Bollywood che ha passato la sua conoscenza anche a Greta Garbo e Gloria Swanson.
Non amava i diamanti: certo, l’immagine di Marilyn che canta che “I diamanti sono i migliori amici di una ragazza” è entrata nella storia, ma non amava i gioielli costosi. Gli unici diamanti che possedeva erano incastonati su un anello regalatole da Joe Di Maggio, mito del baseball e suo secondo marito.
La cucina: era una cuoca eccelsa, famosa per la sua bouillabaisse. Una sua ricetta per il ripieno del tacchino mise a dura prova degli scrittori del New York Times che provarono a riprodurla e si accorsero che era estremamente complessa.
Gli scrittori l’adoravano: oltre ad Arthur Miller che l’ha sposata, Jean Paul Sartre avrebbe voluto che interpretasse la parte di una paziente nel film Freud. Inoltre Truman Capote ha pensato a lei scrivendo il personaggio di Holly Golightly in Colazione da Tiffany, ruolo che andò invece a Audrey Hepburn.
Clark Gable: Marilyn, da giovane, si era fissata sull’idea che Clark Gable fosse suo padre e, quando l’attore morì, disse di aver pianto per giorni.
Era una produttrice: nel 1955 fondò la Marilyn Monroe Productions, diventando la seconda donna al mondo a capo di una casa di produzione, insieme a Milton Greene.
Joe Di Maggio: per vent’anni dalla morte di Marilyn, l’ex marito e giocatore di baseball, ha fatto recapitare sulla sua tomba un mazzo di rose rosse, tre volte alla settimana.
di Manuela Puglisi