Ied e Yamamay

Dall’intero al bikini al topless, scopri la storia dei costumi

13 maggio 2022

Ied e Yamamay insieme hanno realizzato Sull’onda del tempo, una mostra che racconta il costume, dalle origini a oggi. In esposizione a Milano 

 

Ied e Yamamay. Nasce dalla sinergia creativa di una scuola di arte e di design e un brand fashion una mostra che ripercorre la storia del costume. Il titolo è Sull’onda del tempo – waves of fashion, history and innovation ed è in esposizione all’interno dell’ADI Design Museum di Milano, fino al 29 maggio.

Da un lato ci sono stati quindi gli studenti. Frequentano i due corsi triennali di Pittura e linguaggi visivi e di fashion textile design dell’Accademia Aldo Galli di Como – IED Network. Dall’altro l’azienda di moda Yamamay. I primi, accompagnati dai loro docenti, hanno ricostruito e riproposto la storia del costume da bagno attraverso i costumi di archivio e delle collezioni del brand. Le due realtà lavorano insieme da anni per accompagnare gli studenti nel mondo delle professioni. In questo modo si vuole offrire loro la possibilità di esprimere la creatività in modo strutturato, contemporaneo e anche sostenibile.

Ied e Yamamay: uno sguardo al futuro

L’onda è stata scelta come simbolo di questa narrazione, perché simboleggia l’energia in movimento. L’acqua è il mezzo attraverso il quale l’energia si propaga. Le onde nascono in mare aperto e percorrono grandi distanze prima di infrangersi sulle coste, spesso in modo spettacolare. Per realizzare il progetto, gli studenti hanno cercato di avere una duplice visione, volgendo lo sguardo sia al passato sia al futuro.

Quindi, la riflessione sull’origine del costume da bagno è stata accompagnata da quella sulla sua evoluzione favorita dalle nuove tecnologie a disposizione. Sono così partiti dalla nascita del costume per giungere ai cambiamenti di forme e i materiali. Grazie a questa seconda chiave di lettura, emerge il valore della mostra come esperienza contemporanea e attuale. In pratica, l’esposizione mette in luce il cambio culturale avvenuto nel corso del tempo.

Vince la sostenibilità

Oggi la produzione avviene nel segno dell’eco design finalizzato a evitare di attingere alle risorse del pianeta. Infatti, il tema della sostenibilità permea la mostra. I tessuti esposti  coniugano la bellezza e il rispetto del pianeta e del mare. Nella sala sono presenti varie installazioni, come costumi storici, disegni di archivio, nuove produzioni e filati sostenibili. 

Fa da sfondo una cascata di tessuti Sensitive® Fabrics di EUROJERSEY. Sono gli stessi utilizzati per la collezione Sculpt di Yamamay. Le loro caratteristiche? Sono altamente performanti in termini di elasticità tridimensionale, indeformabilità e longevità. La sua costruzione tessile brevettata permette il “taglio al vivo”. Tutta la gamma Sensitive® Fabrics di EUROJERSEY è prodotta con criteri di sostenibilità.

I filati sostenibili, come per esempio Repetable® sono invece prodotti da RadiciGroup realtà italiana leader nella produzione di poliammidi, tecnopolimeri e altre soluzioni tessili. Tra cui quelle destinate al settore moda e del beachwear. Repetable® consente di abbattere le emissioni di CO2 (-45%) e ridurre i consumi di acqua (-90%) ed energia (-60%), garantendo al contempo prestazioni tecniche elevate.

Infine, la storia del costume da bagno è raccontata attraverso un video. Questo è stato prodotto da Olo Creative Farm con gli studenti della classe terza del corso di fashion textile design. I ragazzi hanno ricercato, assemblato e rivisitato con disegni e segni le immagini dei costumi da bagno dagli anni 20 agli anni 90.

Di Cinzia Cinque