10 febbraio 2018

Annalisa: “Voglio godermi tutto quello che arriva”

Annalisa arriva per la quarta volta al Festival di Sanremo con un nuovo mood: si sente una donna nuova, più forte e bella. E ha smesso di preoccuparsi di quello che gli altri pensano di lei.

Guarda fisso negli occhi di chi ha di fronte spalancando i suoi: grandi e profondi. Annalisa Scarrone (32 anni), per tutti solo Annalisa, è una donna che ha preso consapevolezza della propria femminilità. Veste una mini in vernice nera, i tacchi alti, i lunghi capelli che esaltano la pelle chiara.

Oggi che nella sua vita ha messo dei punti fermi importanti (come chiudere la storia d’amore con Davide Simonetta, con cui ha scritto molti dei suoi successi), la cantautrice ligure ha voglia di raccontarsi senza filtri. Lo fa a modo suo, con la musica. Il 16 febbraio esce il disco Bye Bye (contiene anche il singolo Direzione la vita, primo su Spotify e iTunes nella settimana d’uscita, lo scorso ottobre). E in primavera partirà in tour: prime date, il 10 maggio a Roma e il 14 a Milano.

In pausa dalla trasmissione Amici, alla quale partecipa come tutor, Annalisa è anche in concorso alla 68esima edizione del Festival di Sanremo (in onda in prima serata su Raiuno dal 6 al 10 febbraio) con Il Mondo prima di te, scritta proprio con l’ex. «Il testo parla di cambiamento e di rinascita. E di tutto quello che di bello c’è nel vivere un momento di questo tipo. Anch’io mi sono riscoperta sola, in una fase di crescita personale. Un giorno mi sono vista allo specchio ed ero umanamente e fisicamente diversa. Allora ho fatto uno shift (un cambiamento, ndr): la canzone racconta quel momento».

Lei canta: “Siamo due radici che si dividono per ricominciare a crescere”. Come se per proiettarsi nel futuro guardasse al passato.
«Ripenso alle cose che ho fatto, alle persone che ho incontrato e a quanto mi hanno dato, ma non c’è nessun velo nostalgico, né rimpianti. Anzi: è un rendere grazie a tutto quello che mi è successo e che mi ha permesso di arrivare fino a qui».

E ora cosa si aspetta da se stessa?
«Nulla. Voglio godermi tutto quello che arriva senza preoccuparmi di essere sempre a posto, giusta, e di piacere per forza agli altri».

Intanto è al suo quarto Sanremo in cinque anni…
«Sanremo è un’esperienza diversa da tutto il resto. In una settimana hai la possibilità di far arrivare il tuo progetto a tante persone. Spero di fare una bella figura sul palco».

Per il duetto ha scelto Michele Bravi, mentre in gara c’è anche Giovanni Caccamo, entrambi dal cast di Amici.
«Massì, tra di noi c’è un buon feeling, anche quando siamo in tivù. Nei talent è importante trovare chi ti dà i consigli e non solo chi ti coccola nelle tue fragilità. Meglio, a volte, una bella porta in faccia: con un po’ di autoanalisi si torna e si migliora».

Anche lei ha partecipato ad Amici nel 2011: che ricordo ha di quel periodo?
Mi sentivo un po’ bambina, anche se non lo ero più da un pezzo. Di fronte alle telecamere ero in difficoltà, non sapevo bene che cosa stavo facendo: quando ho questa sensazione, io reagisco chiudendomi. È lì che la gente ha iniziato a pensare che sono una persona timida e introversa».

Forse ha contribuito anche la sua laurea in fisica, inusuale per una popstar. C’è qualcosa che lega i suoi studi alla musica?
«La creatività: in un caso immagini una canzone o qualcosa che non c’è, come una melodia, nell’altro cerchi di spiegare un fenomeno che ancora non è stato decodificato. Il musicista e lo scienziato hanno in comune la voglia di scoprire, la curiosità, e pure una serie di contraddizioni: sono entrambi divisi a metà tra una parte più concreta e una totalmente irrazionale».

Il successo delle sue trasmissioni televisive (Tutta colpa di Galileo e Tutta colpa di Darwin, in onda su Italia 1 nel 2016 e nel 2017, ndr) confermano che lei è un’ottima divulgatrice scientifica.
«A volte ci si sottovaluta e si pensa che provare a raccontare la scienza o la cibernetica a un pubblico giovane sia impossibile. E invece piace. L’Italia ha ottimi scienziati: nei centri internazionali facciamo la differenza».

Tornando al suo disco, Bye Bye, il brano che dà il nome al disco, è perfetto per l’estate: fresco e divertente.
«È il frutto del lavoro fatto col produttore Michele Canova: spingerci verso la direzione in cui rendo meglio. Mi piace sperimentare, ma da sola non capisco dove sono più brava. Bye Bye è il simbolo di questo percorso, la massima espressione della zona in cui adesso mi sento forte».

Il refrain del pezzo è, ancora una volta, “quello che conta è il viaggio”.
«Lo spiego in un verso: “è tutta la vita che prendo gli appunti a matita poi li cancello poi mi reinvento e ancora non è finita”. Il senso del viaggio è voler costruire a tutti i costi qualcosa e poi distruggerla con la stessa forza».

A breve andrà in tournée. È d’accordo con chi dice che i dischi servono solo per vendere i biglietti dei tour?
«No. Andare sul palco è l’ultima parte di un lavoro in più fasi. Quando scrivi lo fai per interpretare una sensazione, in modo da viverla o da esorcizzarla. Poi c’è la realizzazione in studio, un primo momento di confronto. A disco finito speri che chi lo ascolta ci si ritrovi. Cantare dal vivo è spettacolare, è l’attimo in cui tutto si fonde e si concretizza».

Lei è molto bella. Si piace fisicamente?
«Sono dimagrita, ho cambiato stile di vita. Non mangio carne da 3 anni ma pesce sì: ognuno ha le sue fisse. Mi sento meglio, mi piaccio. A chi mi critica dico… chissenefrega!».

di Rachele De Cata

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