E Mia torna in Australia

30 August 2013

Potrebbero essere madre e figlia, visto che un po’ si somigliano. Invece la splendida sessantenne che posa accanto a Mia Wasikowska, 24 anni anni a ottobre, è l’eroina della storia vera che ha ispirato il film Tracks di John Curran, in concorso al festival di Venezia: è lei, Robyn Davidson, che negli anni 70 ha percorso da sola a piedi 2700 chilometri di deserto australiano, da Alice Springs fino all’oceano indiano, accompagnata solo dal suo cane e da quattro cammelli, in un’epoca in cui non esistevano ancora telefonini e internet, con solo un fotografo del National Geographic, sponsor del viaggio, a raggiungerla di tanto in tanto per realizzare un reportage. «Io non ho ovviamente fatto tutta quella strada per davvero, solo una microversione del suo viaggio» dice Mia che ha ora interpretato “the camel lady” (come fu battezzata all’epoca Robyn, leggenda australiana).

E si può dire che un viaggio così ha segnato entrambe, in modi diversissimi. Per Robyn, che aveva perso la madre da bambina e aveva un padre esploratore «fu un’esperienza fortissima, che mi ha aiutato a capire chi ero in un momento difficile della mia vita e mi ha messo in connessione profonda con la natura».

Per Mia è stato il film che le ha fatto prendere una decisione importante, dopo anni di andirivieni da Hollywood: «Ho potuto conoscere meglio il mio Paese, forse non mi ero mai resa conto di quanto è bello. E, ritrovando le mie radici, ho capito che è in Australia che voglio vivere». Bye bye Hollywood? Certo che no. Dopo Alice, la Wasikowska ha altri due personaggi letterari a cui prestare il volto: Madame Bovary e Carol (tratto da un romanzo di Patricia Highsmith). E un filmone d’autore: Maps to the Stars di David Cronenberg.

di Valeria Vignale