Rihanna, la star che ci vuole libere

12 luglio 2019

Il brand Fenty trasformato in una maison di lusso. Un disco in arrivo, un amore “normale”. E il coraggio di dire ed essere ciò che vuole. Da 0 a 10 Rìhanna ci piace 11

 

A un certo punto, ha deciso: “ora faccio come dico io”. A un certo punto, Rihanna (all’anagrafe Robyn Rihanna Fenty, nata a Saint Michael, Barbados, nel 1988) ha scelto di essere libera. Libera di fare non la musica che le cucivano addosso i produttori, ma solo quella che piaceva a lei. O anche di non farla per un po’. Di non sfoggiare un fidanzato a misura di rotocalco, ma di innamorarsi quando succede, come succede a tutti.

Di prendere qualche chilo in più senza farne un manifesto, ma un naturalissimo dato di fatto. Di schierarsi per la legalizzazione di qualsiasi cosa, dai matrimoni gay alla cannabis. Di non conformarsi a nessun modello: se mai, è sempre lei a imporne uno nuovo. Del resto, ha ancora qualcosa da dimostrare? No di certo.

La musica sta cambiando

È appena stata eletta la donna più ricca nel mondo della musica: la sua rete economica vale 600 milioni di dollari (30 in più di Madonna). Ma questo non è l’unico motivo che possa giustificare il reload della sua immagine. A 31 anni, Rihanna ne ha già 14 di carriera alle spalle (il debutto nel 2005 con l’album Music of the Sun, la consacrazione nel 2007 con Good Girl Gone Bad, e il singolo Umbrella). È tempo, se non di fermarsi, di invertire la rotta. «Non ha più senso correre» ha dichiarato a proposito dell’uscita del nuovo album, eternamente rimandata. «Voglio fare le cose bene e presentarle al mondo solo quando sono pronte».

Vale per la musica, ma sembra una dichiarazione d’intenti pure esistenziale. Il nuovo disco «sarà molto divertente», assicura. E sarà composto esclusivamente da brani reggae, si mormora in giro. Anche questa è un’inversione di rotta nel percorso delle popstar globali: un album piccolo, “di genere”, lontano dai singoli pensati per riempire gli stadi. «Magari lo farò uscire prima di girare i video» aggiunge. L’immagine di Rihanna non ha bisogno di una nuova iconografia: è già granitica quella attuale.

Nel gotha del lusso

L’immagine non è tutto, si diceva, ma per paradosso è diventata il nuovo parametro di definizione della diva di Barbados. Rihanna continua a sfuggire a qualsiasi etichetta. Non la si può liquidare come curvy, perché delle nuove forme non ha fatto una bandiera: semplicemente, mostra che un nuovo modo di essere e di apparire, diverso rispetto ai canoni estetici imposti alle e dalle celeb, è possibile. E lo fa in particolare attraverso beauty e moda, gli altri pilastri del suo impero non solo discografico. La linea Fenty Beauty, lanciata nel 2017, si rivolge alle donne chiunque esse siano, senza proclami, diventando il veicolo per uno statement anche politico.

Proprio come la collection di lingerie Savage x Fenty (nata a inizio anno), e soprattutto, come il progetto fashion che la popstar diventata imprenditrice fai-da-te ha presentato al mondo lo scorso maggio: ingaggiata dal gruppo LVMH, a capo – tra gli altri – di Louis Vuitton e Christian Dior, Riri ha trasformato il brand Fenty (già usato, per esempio, per una capsule con Puma) in una maison di lusso. Un evento importantissimo: Rihanna è la prima donna black ad accedere al più importante colosso della moda internazionale e – come se non bastasse – dedica la sua collezione (oltre a una speciale T-shirt) ai migranti. «Ovunque vada, Barbados a parte, anch’io sono una migrante» precisa Riri. «E chi mi vuole bene deve tenere a mente che lì fuori ci sono milioni di Rihanna trattati come immondizia».

Amore e voglia di un bebè

Nel negozio newyorkese di Fenty sono finiti in vetrina manichini non proprio skinny: per le donne che passano di lì è più facile rispecchiarsi (letteralmente), per il sistema-fashion è l’occasione di imporre una narrazione nuova. Ma in questo tripudio di impegno e trovate geniali, la vita privata di Riri resta in secondo piano? Tutt’altro. Secondo lo storytelling a cui ci ha abituati lei stessa, è uno dei tanti aspetti della vita, non il sogno di plastica da sbattere su una cover.

«Sono innamorata, ma chissà se mi sposerò: noi possiamo fare piani per il futuro, ma Dio sarà sempre a ridere alle nostre spalle». Da due anni l’amore è Hassan Jameel, businessman saudita, due destini indipendenti che continuano a scegliere di incrociarsi, pochissime foto insieme. Di certo, superati i trent’anni, l’anti-popstar ha voglia di essere madre. «Lo desidero più di ogni altra cosa», si lascia sfuggire, e noi immaginiamo la mamma che sarà: libera, non omologata, un nuovo modello anche in questo caso. Uno spettacolo a cui pure noi non vediamo l’ora di assistere.

Di Mattia Carzaniga

foto Splash News