Nella quarta stagione di The Crown comparirà Diana (finalmente). A interpretarla, una quasi debuttante. Che alla principessa del popolo somiglia parecchio
L’annuncio che girava per tutte le scuole di recitazione del regno cercava “un’attrice di strepitoso talento, una nuova stella affascinante e poliedrica, per interpretare il ruolo di un’esibizionista brillante e civettuola in società, autolesionista disperata nei momenti peggiori”. Non servivano altri dettagli per capire che la produzione di The Crown, la serie sui 60 anni al trono di Elisabetta II (terza stagione su Netflix entro fine anno), era a caccia della sua prima Diana. Quella tra i 18 e i 22 anni, che si fidanza trepida col principe Carlo e poi impara a riconoscere i primi sintomi di un matrimonio fallimentare.
L’ha spuntata dopo mesi di audizioni
A essere scelta, dopo mesi di audizioni, è stata Emma Corrin, 23 anni, una perfetta sconosciuta. Il che non sorprende: già per la parte della giovane Elisabetta lo showrunner Peter Morgan aveva scelto Claire Foy, all’epoca nota solo agli addetti ai lavori (per le prossime due stagioni, invece, la regina avrà il volto del premio Oscar Olivia Colman). Emma Corrin, però, è una debuttante quasi assoluta. Una decisione rischiosa ma inevitabile: per risultare credibile nel ruolo della figura più iconica del 900, ci voleva un volto privo di storia.
Le tocca un’impresa non facile
Oltre al talento e alla struggente somiglianza fisica, tuttavia, anche il suo bagaglio personale contribuirà a costruire il personaggio. Emma Corrin è cresciuta tra gli agi nel Kent, frequentando esclusive scuole private. Un’estrazione sociale non troppo diversa da quella dell’aristocraticissima Lady Diana Spencer. Inoltre, ha deciso di studiare recitazione a Cambridge dopo essere stata respinta come modella perché «troppo grossa»: un’insicurezza comune.
Per fortuna, la famiglia di Emma sembra molto più stabile di quella della povera Diana, i cui genitori divorziarono con astio quando lei aveva appena 7 anni. E persino questo potrà tornarle utile, perché ci vorrà una straordinaria forza di carattere, una volta entrata nel cuore del pubblico come “principessa del popolo”, per provare a uscirne, tra due anni, come attrice capace di diventare anche qualcun’altra.
di Clelia Pescatori
