Claudia Gerini

Sul set ho trovato il mio baricentro

26 ottobre 2021

In Sulla Giostra è una donna in carriera che ha bisogno di fermarsi. Nella vita è inarrestabile come dimostrano altri 5 film in uscita. Claudia Gerini è un’attrice doc

 

Claudia Gerini attrice doc. Nell’ultimo suo film Sulla Giostra, di Giorgia Cecere, è Irene, una donna che ti fa tenerezza, perché si avverte la sua malinconia. Ben nascosta dietro la maschera di donna in carriera. Insieme a lei c’è Lucia Sardo nel ruolo di Ada, la vecchia governante che si rifiuta di lasciare la villa di famiglia messa in vendita. Presentato al Bari International Film Festival, Sulla Giostra è una commedia al femminile nella quale due donne, molto diverse, si confrontano e mettono a nudo le proprie fragilità. Un film sulle separazioni, dalle persone ma anche da una casa, e sul passare del tempo che lascia sempre strascichi dolorosi. Ma Claudia Gerini ha tanti altri film in cantiere, come ci racconta lei stessa. Partiamo però da Sulla Giostra.

Al centro di Sulla Giostra c’è il conflitto tra la sofisticata Irene e la rude Ada, la cui ostinazione risulta insopportabile persino agli spettatori. Eppure Irene si mostra paziente, quasi rassegnata, forse perché è una figura importante della sua vita?

Importantissima, perché rappresenta il legame con il passato. Irene, dopo una vita trascorsa felicemente in un piccolo paese del Salento, si trasferisce a Roma. Qui ha avviato una casa di produzione. Irene è una persona dinamica, che però ha bisogno di fermarsi e ritrovare quel côté umano che Ada, nonostante i suoi modi aspri, rispecchia. La donna in carriera deve prendere una boccata d’aria fresca.

Come avviene durante la passeggiata al cimitero.

Esatto. Infatti quella passeggiata fatta in solitudine è una delle scene più simboliche e significative del film.

Claudia Gerini attrice doc: 58 film all’attivo ma non solo

La tua è una carriera lunga oltre 35 anni. All’attivo 58 film, a cui si aggiungono quelli per la tivù, le fiction, le serie, le sitcom, un cortometraggio, videoclip e persino spot, l’ultimo firmato Ozpetek e altri programmi. Tanta roba, come dicono i ragazzi, ma anche tanta fatica?

Più che faticoso, direi impegnativo. Ho iniziato a 15 anni, già allora ero animata dalla voglia di imparare, e non ho più smesso. Amo questo lavoro che mi ha dato da vivere, ma anche un baricentro. Sono cresciuta sul set, che è la mia dimensione ideale. Io sul set so sempre chi sono. C’è disciplina e gerarchia, ma anche libertà, è una dimensione creativa al massimo.

Hai lavorato con numerosi registi, chi ti ha lasciato di più il segno?

Ho amato tantissimo Carlo Verdone che ha rappresentato uno spartiacque, regalandomi la notorietà. Sergio Castellitto con Non ti muovere mi ha dato possibilità di esprimermi in film drammatico dopo tante commedie… Allora avevo già quasi 30 anni ma ero conosciuta come attrice brillante. In generale, tutti mi hanno dato qualcosa. Mi hanno insegnato tanto anche Mel Gibson, Sergio Rubini, nella loro doppia veste di attori oltre che registi.

Claudia sarà anche regista

Una doppia veste che è anche la tua: sappiamo che stai dirigendo un film.

Sì, Tapis roulant, ma per ora non voglio parlarne. Dico solo che è un film particolare per un particolare motivo che non rivelo ancora. Ho letto il soggetto e me ne sono innamorata, così ho deciso di partecipare alla produzione, ma poi non sapevamo a chi affidare la regia. Mi sono fatta avanti con coraggio, sono regista per caso.

Sei nel cast anche di numerosi altri film in uscita. Prossimamente in sala ci saranno Per tutta la vita, di Paolo Costella, Diabolik, dei Manetti Bros…

Poi Lasciarsi un giorno a Roma, di Edoardo Leo, Mancino Naturale, di Salvatore Allocca e Tiger’s nest di Brando Quilici.

Sei in un momento importante della tua carriera. Torniamo a Sulla Giostra. Nel film sei una donna delusa dall’amore, con un ex marito assente. E nella vita?

No, non sono delusa, ho vissuto tutte storie importanti. Ho un bel rapporto con i padri delle mie figlie, Rosa e Linda, insieme alle quali adesso mi godo un momento di felice “singletudine“. Prima di essere un’attrice, sono una mamma, giocosa, libera, non ansiosa. Cerco di non dare limiti e non trasmettere paure, mi sento ancora una fanciulla.

L’amore per le figlie, lo sport e un compleanno importante

Nonostante i tanti impegni, hai trovato il tempo di diventare cintura nera di Taekwondo. Racconta.

Qualche anno fa ho iniziato un percorso di arti marziali. Mi alleno due-tre volte la settimana. Mi piaceva l’idea di usare le gambe e imparare a difendermi dando calci spettacolari.

A dicembre festeggerai un compleanno importante. A molte donne i 50 danno le vertigini. Anche a te?

(Ride). Forse sì, è un traguardo che ti spinge a pensare ma non mi spaventa. Devo fare troppe cose, non ho il tempo di deprimermi guardando indietro. Preferisco guardare avanti, ho tanti progetti da realizzare. Poi ci sono le ragazze, spero di godermele anche quando li avranno loro 50 anni, le figlie hanno sempre bisogno dei genitori.

di Cinzia Cinque – foto Getty Images