Fedez malattia

Così Fedez è diventato Federico

27 April 2022

Una malattia piombata come un fulmine a ciel sereno e la paura, messa in piazza senza filtri. Esegesi di Fedez, un rapper che sa essere molto di più

 

 

Fedez malattia. Nella vita ci sono dei passaggi fondamentali che ci costringono a prendere consapevolezza, ad abbattere le difese, a smettere di lottare o, al contrario, a iniziare a farlo come mai prima. Di solito gli scossoni che ci fanno cambiare prospettiva sono legati agli amori, alle nascite, alle perdite di chi ci sta accanto. E alle malattie, che a volte arrivano improvvise e devastanti.

Si è detto e scritto di tutto nel commentare l’annuncio del raro tumore al pancreas che ha colpito Fedez. C’è stata solidarietà ma si è parlato anche di corsia preferenziale, di sopravvivenza a cinque anni, del solito esibizionismo forzato. “Non c’è nulla di brutto in una cicatrice se è stato il coraggio a causarla” ha scritto il rapper mostrando sui social quel solco verticale che gli resterà sul torace. Memoria di una debolezza che può rivelarsi una grandissima forza.

La malattia di Fedez

Perché da una celebrità di 32 anni che dalla vita ha già avuto molto non ci si aspetterebbe un cedimento. Sarebbe bastato, nel dorato mondo dello showbiz, uno statement all’americana, come quello della figlia di Bruce Willis per annunciare il ritiro dell’attore a causa di un disturbo del linguaggio. Ma Fedez è unico, e coraggioso: ha acceso la videocamera del cellulare per tredici volte. Da solo. Un discorso onesto, gli occhi arrossati, la voce interrotta. La paura e la speranza di chi si sta giocando il tutto per tutto. Da una parte Federico, il marito di Chiara. Il papà di Leone e di Vittoria. Dall’altra Fedez, la sua malattia e decine di milioni di follower.

I primi segnali

Ho intervistato a tu per tu Fedez solo una volta, nel 2019, per il disco Paranoia Airlines. Poi l’ho rivisto spesso, ma sempre in conferenza stampa (le ultime su Zoom), tra decine di colleghi. In quell’occasione invece, quand’eravamo nel suo studio di registrazione, avevo la sensazione di avergli fatto dire delle cose importanti. Gli avevo chiesto, per esempio, come si reagisce al fallimento. Il pretesto, allora, era stata la discussa festa di compleanno al supermercato, tra lanci di insalata e corse nei carrelli. La sua risposta, a tre anni di distanza, ancora è un mantra: «Si prende coscienza, si aspetta e poi si passa avanti».

A ripensarci quel disco era un segnale. Il cambiamento era già in atto solo che non lo sapevamo noi e non lo sapeva neanche lui. Avevamo parlato del futuro, se ci pensasse spesso: «L’ho fatto per troppo tempo, e stavo male. Ora voglio vivere il presente e pensare al domani solo quando sarà arrivato». E così sia.

Fedez, una sfida dopo l’altra fino alla malattia

Non è mai stato un allegrone Fedez. Il bullismo a scuola, la periferia, i tatuaggi per sembrare un duro. La musica a cercare conferme. E la paura, costante, di non essere all’altezza. Quanti Fedez siamo stati o abbiamo conosciuto nella nostra vita? Probabilmente tanti, perché l’insicurezza è parte del gioco. Mentre il coraggio e la voglia di condividerla appartiene solo ai braveheart, agli impavidi.

E tutto si può dire di questo ragazzo fortunato tranne che non sia un temerario. Accoglie a braccia aperte ogni sfida: dal conquistare l’influencer più famosa e metter su casa e famiglia con lei al raccogliere fondi per l’Ospedale San Raffaele di Milano (lo stesso dove poi è stato operato). La sua vicenda coniugale è diventata una docu-serie (The Ferragnez, su Prime Video) e la paternità materiale per le sue canzoni (“Sono solo un bambino che chiamerai papà”, dal brano Prima di ogni cosa). Le sue battaglie per i diritti scuotono la politica (ricordate il caso del discorso al concerto del Primo Maggio?) mentre le sue intuizioni si rivelano quasi sempre vincenti (i concerti dal balcone ai tempi del primo lockdown).

The ferragnez for president

Poi è arrivata la malattia di Fedez, e tutto si è rimestato. I più attenti avevano notato una strana assenza dei coniugi Lucia dal mondo dei social. Da settimane giravano voci di crisi, di ripicche a suon di mancati like, di un nervosismo diffuso ma non meglio identificato. Fino al 17 marzo e all’annuncio di un percorso di cure. Federico non ha detto subito di cosa stesse soffrendo, ha mantenuto il segreto fino a intervento fatto. Si pensava alla sclerosi, per una patologia di cui aveva parlato anni fa. E invece era un tumore. “Mi sono dovuto sottoporre a un intervento chirurgico durato sei ore per asportare una parte del pancreas”, ha scritto due giorni dopo l’operazione. “Non vedo l’ora di tornare a casa dai miei figli”.

L’amore della famiglia è una medicina, soprattutto per uno come lui.

Mamma Tatiana gli faceva compagnia di giorno, mentre Chiara portava i bambini al parco e li teneva occupati. Poi la Ferragni raggiungeva il marito in ospedale per la notte. È lei la forte di casa: non ha mai perso il sorriso e le “good vibes”. Ma non dev’essere stato facile. Perché ciò che è chiaro è che davanti alla malattia non c’è celebrità che tenga. Non ci sono sconti. I Ferragnez hanno reagito con il cuore prima che con la testa, insieme, dimostrando di meritare il titolo di golden couple italiana. Chiara è un caterpillar.

La malattia di Fedez

Ma quello che ci ha stupito è l’atteggiamento di Fedez. Per uno che vive sui social mentire non avrebbe avuto senso. Infatti lui non ci ha neanche provato. Ha raccontato di condividere con la speranza di aiutare chi è nella stessa situazione. E magari è solo, ha paura, non sa come reagire. Empatia, coraggio e onestà: l’evoluzione di Fedez da rapper di strada a Federico, icona contemporanea, è ufficialmente compiuta.

di Rachele De Cata (foto Getty)