Alessandro Borghi: “In diavoli non ho doppiato me stesso”

22 aprile 2022

“In diavoli non ho doppiato me stesso”: il racconto di Alessandro Borghi in radiovisione su RTL 102.5

 

A W l’Italia, su RTL 102.5 con Federica Gentile, Giovanni Antonacci e Carolina Russi Pettinelli, è stato ospite Alessandro Borghi, protagonista con Patrick Dempsey della serie tv Diavoli 2. In studio anche Luca Bernabei di Lux Vide che ha firmato la produzione insieme a Sky Italia. La  seconda stagione di Diavoli, disponibile dal 22 aprile su Sky Atlantic e in streaming su NOW, è stata già venduta in 180 Paesi nel mondo.

“Il rapporto tra il mio personaggio e quello di Patrick è la chiave di questa serie” ha detto Borghi  Federica Gentile in radiovisione. “La cosa bella di Diavoli è che si parla di temi estremamente attuali. Nella seconda stagione partiamo da quattro anni dopo la fine della seconda stagione, ovvero dal 2016. Vengono trattate le dinamiche finanziarie, geopolitiche, politiche più recenti: parliamo di Brexit, di Trump, di fuga di dati. Tutto ciò è impastato dall’amore tra due personaggi, che si allontanano, si avvicinano, non possono far a meno di stare lontani”, ha detto ancora.

Alessandro Borghi durante l’intervista in radiovisione a W l’Italia su RTL 102.5

 Diavoli 2, uno spaccato appassionante dell’attualità

“Credo che la cosa bella sia vedere questo splendido rapporto tra i due protagonisti che vivono la vita e i fatti che li attraversano in modo diverso”, ha aggiunto Luca Bernabei. “È sempre interessantissimo capire che ciò che sta succedendo oggi ha delle radici nel passato. Chi vedrà la serie si appassionerà alla loro storia, ma capirà anche quello che sta succedendo nel mondo”.

Diavoli è una serie tv che fa leggere le dinamiche attuali dall’interno, che fa comprendere tante cose che accadono, nonostante non sia un telegiornale. “C’è un grande sfondo, quello politico-economico”, ha spiegato Bernabei. “Noi raccontiamo eventi importantissimi che abbiamo vissuto e cerchiamo di dargli una lettura. E poi ci saranno quattro nuove bellissime donne e una di loro si innamorerà”.

Il cinema, uno strumento anche per comunicare con le persone

Alessandro Borghi ha interpretato molti ruoli importanti nella sua carriera, sempre di una grande valenza sociale. “Ci provo. Secondo me la serialità ha una componente di entertainment che deve essere presa in considerazione. Quando devo approcciare un progetto seriale, è importante che si stia raccontando una storia interessante, cercando di farlo nel miglior modo possibile.

“Il cinema ha una valenza estremamente comunicativa”, prosegue l’attore. “È uno strumento per cercare di entrare in connessione con tutta una parte di pubblico che quella cosa prima non la pensava o che aveva un’idea diversa. Il film Sulla mia pelle su Stefano Cucchi è stato un esempio lampante. Anche quando abbiamo fatto Non essere cattivo raccontando uno spaccato degli anni ’90 abbiamo avuto a che fare con una serie di persone che si sono riconosciute in quell’epoca, creando un dibattito e un contraddittorio”.

Nella vita Alessandro Borghi ha molti amici musicisti. “Ho i miei amici, gli stessi da vent’anni. E poi sono affascinato dal mondo della musica per vari motivi, tra cui il fatto che i musicisti sono meno seriosi di noi. Frequento molto Milano, il mio amore milanese è Salmo, il mio amore romano è Tommaso Paradiso. Ne conosco anche altri a cui voglio molto bene”.

Alessandro Borghi e la scelta di farsi doppiare in italiano

Su RTL 102.5 è andato in onda un monologo di Alessandro Borghi in italiano. In realtà, la serie è girata totalmente in inglese. “Ciò che avete ascoltato non è la mia voce”, spiega. “È merito del mio doppiatore che si chiama Andrea Mete. Non ho doppiato me stesso, c’è una scelta dietro. Per me era molto importante che gli spettatori guardassero la serie in inglese, se mi fossi doppiato avrei dato la possibilità di sentire la mia voce in italiano”, ha raccontato Borghi. “Molti di loro hanno fatto uno sforzo. Chi vuole sentire la mia voce lo deve vedere in inglese, altrimenti c’è un bravissimo doppiatore italiano che fa un lavoro eccezionale. Spero lo vedranno in inglese più persone possibili, perché è un modo diverso di godersi il racconto e l’acting altissimo che c’è in questa serie. Ci sono degli attori straordinari”.

Federica Gentile è stata sul set di Diavoli e ha raccontato la bellezza della scenografia e la massima concentrazione degli attori, tanto che le è sembrato di essere parte della storia. “Questo succede quando hai a che fare con dei personaggi enormi, con dei protagonisti di grandissimo livello”, ha detto Bernabei. “La grande bravura di Alessandro è stata proprio questa, perché loro recitavano nella loro lingua madre, mentre Alessandro. Lui si è preparato moltissimo per fare questa serie, parla molto bene l’inglese. Mi piace il fatto che la gente possa ascoltarlo in inglese, un’opportunità pazzesca. Alessandro e Patrick sono uniti anche dalla passione per l’economia, la politica e la geo globalità”.

Alessandro Borghi e Patrick Dempsey amici fuori dal set

E Patrick Dempsey? “È uno degli esseri umani più belli che io abbia mai visto, voglio dirlo sinceramente. Ci vogliamo molto bene, ci sentiamo spesso”, ha raccontato Alessandro Borghi. “Nella seconda stagione ci siamo avvicinati ancora di più. Quando sono andato a Los Angeles, ci siamo visti.  E quando lui viene a Roma mi chiama, perché c’è una grandissima stima sia professionale, sia umana. Faccio molta più attenzione agli esseri umani che ai professionisti”.

Uno piccolo spoiler per il futuro? “La terza stagione la stiamo scrivendo e sarà la più bella di tutte”, ha rivelato Luca Bernabei. “Andremo in nuovi mondi e ci saranno sempre loro”.