tom cruise è maverick

Tom Cruise, un eterno golden boy che tutti amiamo

08 June 2022

Tom Cruise è Maverick! Il mito di Hollywood torna nei panni di un eroe leggendario di Top Gun. Ed è più sorridente, intenso e affascinante che mai  

 

Tom Cruise è Maverick! All’anagrafe, Thomas Cruise Mapother IV. O, più prosaicamente, “A ladies’man” (“Un uomo per signore”) secondo il biografo delle celebrities Andrew Morton. “Raro non vederlo corteggiare, ammaliare o sposare una giovane donna” scriverà di lui. Una movie star nel vero senso della parola, segna con un punto Steven Spielberg. Fanciullesco, sexy, serio, modesto, educato, calibrato, sempre a fuoco, un sorriso immacolato. Chi è oggi Tom Cruise? E perché il Festival di Cannes gli ha riservato un’accoglienza da eroe? A 35 anni dall’originale, il 25 maggio è uscito il suo Top Gun: Maverick. Sarà l’ultima stravaganza della rockstar che ha amato il cinema più della sua stessa vita? 

Il tributo sulla croisette

Senza dubbio, in Tom Cruise è ancora vivo l’American kid che infiammava il box-office prima delle piattaforme di streaming. A partire da una piccola parte in Amore senza fine nel 1981, di Franco Zeffirelli, fino al successo di Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano. Poi ha tenuto testa a Paul Newman ne Il colore dei soldi diretto da Martin Scorsese. Il ruolo da protagonista in Top Gun ha rinsaldato il suo potere di star. Infatti, il film ha incassato 435 milioni di dollari (all’età di 24 anni). Persino un film “minore”, Cocktail, era riuscito a registrare un incasso di oltre 70 milioni. Insomma, Cruise, giovanissimo, era già pronto per una personale dichiarazione di indipendenza al cinema, scrive il New York Times nell’89.

Aveva la pancia piena della Hollywood commerciale e rifiutava un’offerta dopo l’altra (da Top Gun II a Son of Top Gun). Neppure Rain Man – Oscar a Dustin Hoffman – sembrava destinato a dare a Cruise quel che è di Cruise. «Alcuni nell’industria si battevano davvero per quel film. Ma c’era anche chi diceva: “Guardate. Due idioti a bordo di un’auto che attraversano il paese. Chi mai vorrà pagare il biglietto”?».

E il Festival di Cannes? Letteralmente in fibrillazione, quando Tom Cruise e il team di Top Gun: Maverick sono atterrati al Palais per una première ad alto tasso di adrenalina! È stato il segno del passaggio di un’epoca: da divo a cane sciolto. A sottolinearlo, una Palma d’Oro a sorpresa e otto jet da combattimento che hanno sorvolato tutto il perimetro, sprigionando fumo rosso e blu come i colori della bandiera francese.

Con l’amica Lady Gaga

L’attore era già destinato a diventare la più grande attrazione di Cannes molto prima delle foto di rito sulla Croisette, scrive l’Hollywood Reporter. All’ultimo fotogramma top-gunniano proiettato verso le 22, il pubblico ha risposto con una standing ovation di sei minuti che ha portato Cruise alle lacrime. Ora, forse, non ci sono più ombre su Tom. È un eroe umano e ha una nuova amica, Lady Gaga, che ne firma la colonna sonora (il brano Hold My Hand).

Nel 2008, Morton, dopo averlo definito il “salvatore” di Scientology nel libro-biografia non autorizzato, era andato pure ad accertarsi che non fosse gay, come si vociferava sui tabloid. Tra le ex fidanzate chiamate a testimoniare, Cher e Penélope Cruz. E la voce di Melissa Gilbert a speziare il racconto: «È una persona molto sessuale. Mi ha fatto venire le farfalle nella pancia».

Tom Cruise è Maverick. E ha un dizionario in valigia

Nel ‘76, se aveste detto a Tom Cruise, studente quattordicenne del seminario francescano, che un giorno sarebbe diventato “ambasciatore” di Scientology e l’attore più famoso del pianeta, probabilmente vi avrebbe detto che la sua unica aspirazione era quella di vivere la castità del sacerdozio.

Il giovane religioso nato nel 1962 a Syracuse, New York, unico maschio (tra quattro) di genitori nomadi, Mary Lee Pfeiffer, insegnante di educazione speciale, e Thomas Cruise Mapother III, ingegnere elettrico, entrambi originari del Kentucky, ha trascorso la sua infanzia in cammino, sublimando il pop e i colori liquidi della vita. È cresciuto parzialmente dislessico. E quando i suoi genitori hanno divorziato ha iniziato a cambiare scuola quasi ogni anno. Non è mai andato al college.

La passione per la recitazione è arrivata a 18 anni. La difficoltà di apprendimento della lettura, per anni, ha reso difficile la comprensione delle parti recitate. Con anche la paura dell’umiliazione pubblica. E ancora oggi viaggia con un dizionario, per assicurarsi di capire bene i significati, per essere sicuro di continuare a imparare.

Titoli come se piovesse

Il resto è leggenda. La sua carriera è fatta di Giorni di tuono e colpi di fulmine (sul set conobbe Nicole Kidman, “Nic”, che diventerà sua moglie. Con lei lavorerà in Cuori ribelli e in Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick). Si alternano “guerre dei mondi”, il radiodramma extra-terrestre dove interpreta uno sposta-container del New Jersey, chiamato a fare da papà sotto l’apocalisse. Oltre al sicario Vincent, con il compito di ripulire testimoni e magistrati per le freeways di Downtown L.A.. Tutto in una notte che nemmeno il vampiro Lestat de Lioncourt riuscirebbe ad addentare, tra i focolai di peste. Film di stampo legale come Codice d’onore, Il socio, e in parte Jerry Maguire, entrano nella cornice letteraria, ora d’azione dinamica ora onirica, dei vari Mission: Impossible, Magnolia, Nato il quattro luglio, L’ultimo samurai e Vanilla Sky, passando per la “Santa Germania” di Operazione Valchiria.

Nessun aneddoto indiscreto può distruggere Tom, l’ultimo action hero del cinema contemporaneo. Pare che quando nel 2012 Katie Holmes divorziò da Cruise, in cambio di un mantenimento milionario e l’affido della figlia Suri, abbia accettato di firmare una clausola del divorzio che le imponeva di non farsi vedere in pubblico con un altro fidanzato. Che, a fine anni 90, Kubrick abbia messo in crisi la coppia più amata di Hollywood – Cruise-Kidman – è un capitolo reale/irreale («Non lo saprete mai»)… anche se l’attore ha raccontato di aver girato decine di volte la stessa scena erotica con Kidman in Eyes Wide Shut collezionando ben 95 ciak per un semplice ingresso da una porta.

Tom Cruise è Maverick (ma il virus l’ha fermato!)

Per abitudine incontra tutte le maestranze per conoscere da vicino il loro ruolo. E chiedere puntualmente: «Come posso aiutarvi?». È probabile che Cruise conosca a memoria persino il menu del catering delle location in cui gira. «Sono come una mosca, non mi sfugge nulla e, soprattutto, sono qui per imparare. Ogni aspetto del mio mestiere contribuisce a rendermi una persona migliore, nel lavoro e nella vita» fa sapere. A proposito di vita, tutti e sette i Mission: Impossible sono un ricettario di acrobazie eseguite di persona, senza stunt. Con tre figli a carico (Suri, Connor, Isabella) perché continuare a rischiare la vita sui set? Risposta fulminea: «Nessuno ha mai chiesto a Gene Kelly perché balli!».

Alla soglia dei 60 anni, l’attore sale a bordo di una moto, si lancia nel vuoto da una rampa metallica. Si fa paracadutare a terra dai 1.200 metri di altitudine del monte Helsetkopen, in Norvegia. Solo il coronavirus poteva mettere in pausa Tom (a Venezia durante le riprese di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One). «Credo nella vita» commenta lui, fuori dalla tridimensionalità della sua eterna chioma fiammante.

Tom somiglia ogni giorno di più a una rassicurante caricatura Reebok, anni 80, del ragazzo della porta accanto. «So che la vita ti arriva al cuore. E non importa se sei un attore, un regista o un passante. Ti arriva addosso e la prendi». E il cinema? «Non sono un attore alla Stanislavskij. Quel metodo non funziona per me. Voglio comunicare con le persone sulla scena. Quella scena è reale. Sta accadendo. Io sono lì. Non fingo di essere il personaggio, sono il personaggio. Faccio e farò film per il grande schermo. E per tutti voi. Ci vediamo presto!». 

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Di Filippo Brunamonti – foto Getty