Brad Pitt porta in tribunale l’ex moglie Angelina Jolie, vuole la custodia congiunta dei figli. L’accordo precedente tra la coppia non ha funzionato.
Brad Pitt e Angelina Jolie e i figli. Nuovo capitolo nella storia che vede contrapposti gli ex coniugi. L’attore infatti ha deciso di portare la moglie davanti a un tribunale della California. Vuole ottenere la custodia congiunta dei sei figli che attualmente vivono con la madre.
Brad Pitt vuole la custodia congiunta dei figli
Secondo la fonte di ET, Brad Pitt è sempre stato rispettoso dell’accordo raggiunto con Angelina Jolie circa la gestione dei figli “anche se alcune scelte non sono state condivise lui sa quanto la moglie ami i loro bambini. Ma sa anche quanto sia importante, per loro, la presenza del padre nella loro vita”. La fonte afferma inoltre che Brad Pitt ha fatto di tutto per non essere costretto ad andare in Tribunale. Ma alla fine ha capito che non aveva altra scelta.
Brad, Angelina e l’accordo fallito
Brad Pitt e Angelina Jolie hanno divorziato nel 2016 e da allora i sei figli, Shiloh (14 anni), Maddox (19), Vivienne e Knox (12), Zahara (15) e Pax (16) hanno sempre vissuto con la mamma. Per un periodo, dopo la separazione Pitt ha dovuto affrontare la disintossicazione da alcol e droghe. Questa è stata una tra le cause del fallimento del suo matrimonio. Ma ora che l’attore sta meglio, il rapporto con i figli è ripreso e a giugno Brad era stato fotografato mentre usciva dalla villa della moglie. Dopo molto tempo in cui da quelle parti non si era fatto vivo.
Brad e i figli, è ora di ricominciare
L’accordo tra i due coniugi del 2018 pare proprio fallito. Le attività dei ragazzi, scrupolosamente pianificate da un giudice, avevano in parte estromesso i due coniugi dal controllo delle loro vite. Da parte soprattutto del padre che ora è più che deciso a riprendere il suo ruolo anche se, parole sue “i ragazzi non devono preoccuparsi per il rapporto tra me e la loro madre”. Per questo la scelta di ricorrere al tribunale è stata molto sofferta. War is (not) over.
Di Elisabetta Sala