Miss Italia Zeudi Di Palma

Zeudi Di Palma ha vinto Miss Italia: ma i concorsi di bellezza hanno ancora senso?

14 febbraio 2022

Ieri sera, la finale di Miss Italia ha incoronato Zeudi Di Palma, 20enne di Scampia, studentessa universitaria di Sociologia. Ma i concorsi di bellezza sono retrogradi e sessisti, come dicono le femministe, o rispecchiano invece le conquiste delle donne?

 

Anche l’82esima edizione di Miss Italia, che si è conclusa ieri sera dopo essere slittata per colpa del Covid, non è stata trasmessa in tivù, come del resto già avviene dal 2020, bensì sulla piattaforma streaming Helbiz Live. A presentare la serata sono stati chiamati Alessandro Di Sarno ed Elettra Lamborghini. A vincere la corona è stata Zeudi Di Palma, in carica come Miss Napoli. La 20enne di Scampia studia all’università e non si riconosce nel ritratto del suo quartiere fatto da Gomorra. La neo miss ha dedicato la vittoria alla mamma Maria Rosaria, che ha tirato su da sola lei e i suoi fratelli dopo l’abbandono del padre.

Venezia, La Neo Eletta di Miss Italia 2021, Zeudi Di Palma fa un giro in barca sul Canal Grande

Sono lontani i tempi in cui Miss Italia, trasmesso in pompa magna dalla Rai, trasformava Salsomaggiore Terme nella Sanremo della bellezza. Una festa nazionalpopolare che non poteva sfuggire neanche ai più distratti – un vero e proprio evento – e dava il “la” alla consueta discussione estetico-campanilistica sui meriti delle concorrenti delle varie regioni. Che la kermesse per incoronare la più bella del reame (o meglio, della Repubblica) abbia perso smalto? No, si è solo adeguata ai tempi, perché come dichiara Patrizia Mirigliani «per parlare a un pubblico nuovo dobbiamo raccontarci in maniera diversa».

E infatti quest’anno è stata attribuita anche la fascia di Miss Italia Social, conquistata da Chiara Manca, 21enne di Oristano. Il nuovo format prevedeva anche la miniserie/reality The Crown Revolution, trasmessa su Helbiz Live, che ha seguito le 20 finaliste mentre si sfidavano in prove e cacce al tesoro tra campi e campielli di Venezia, la città che ha ospitato il concorso. Alle ragazze è stato chiesto di documentare sui loro account Instagram questa avventura, tenendo una sorta di “diario di bordo” per raccontare la bellezza della città, soffermandosi su quattro aree tematiche: artigianato, sostenibilità, sport, e creatività.

 

Miss Italia: da 5000 lire per un sorriso alle lotte del femminismo

Passato quasi indenne attraverso gli anni delle contestazioni (si fermò solo durante la guerra) il concorso, che è stato il trampolino di lancio per attrici, modelle e conduttrici, è nato nel 1939. Si chiamava Cinquemila lire per un sorriso e per partecipare bastava mandare una foto: la prescelta avrebbe fatto da testimonial per una marca di dentifricio. Per la prima edizione della Miss Italia come la conosciamo oggi bisogna arrivare al 1946. Nel 1947 vinse Lucia Bosè e Gina Lollobrigida arrivò terza. Come per la Lollo, niente corona per Sophia Loren: era il 1950 e la giuria le assegnò la fascia di Miss Eleganza. Come dar loro torto. Nel corso degli anni sono approdate al cinema tante altre “reginette” come Maria Grazia Cucinotta (terza nel 1987), Martina Colombari (1991), Anna Valle (1995) e Miriam Leone (2009), solo per citarne alcune. Ma come la mettiamo con le generazioni cresciute tra social, nuovi femminismi e #metoo?

In Francia, lo scorso ottobre l’associazione Osez le féminisme! ha deciso di presentare una denuncia per conto di alcune concorrenti escluse dalla selezione, portando gli organizzatori in tribunale per discriminazione sui luoghi di lavoro. Il regolamento del concorso è infatti molto rigido: le aspiranti miss devono essere alte almeno 170 cm senza tacchi e non avere tatuaggi o piercing. Vietato essere sposate (o conviventi) e avere figli. Nessuna azienda oserebbe chiedere tanto a una donna e, se è vero che le candidate non firmano nessun contratto di lavoro, il loro rapporto con la società che produce il format, Endemol, è assimilabile a quello tra un dipendente e il suo datore di lavoro, afferma l’associazione.

Nonostante queste polemiche Diane Leyre, eletta Miss France 2022, ha dichiarato di non essersi mai sentita tanto femminista come in quel momento. Punti di vista, dunque. Forse per calmare le acque, il concorso francese apre ora alle donne transgender: ad annunciarlo è stata Alexia Laroche-Joubert, nuova presidente della Société Miss France. L’apertura è arrivata durante un’intervista in cui Laroche-Joubert ha precisato che per partecipare «è necessario solo che l’identità civile delle candidate sia femminile, come sancito nel regolamento».

Adesso finalmente si svolta

L’Italia lentamente ha saputo adeguarsi ai tempi, anche se non abbastanza in fretta da salvare la corona di Mirca Viola, eletta nel 1987. Quando si scoprì che quella bellissima diciannovenne di Forlì non solo era sposata, ma era pure madre, la fascia di Miss Italia scivolò sulle spalle della seconda classificata, Michela Rocco di Torrepadula. Superato lo shock della Miss con la fede al dito, è arrivata l’apertura alle concorrenti di origine straniera con cittadinanza italiana che ha permesso a Denny Méndez, modella nata a Santo Domingo, di diventare nel 1996 la prima Miss Italia di colore. Aspettando lo ius soli, dal 2014 ora possono volteggiare in passerella le ragazze nate in Italia da genitori stranieri anche se prive di cittadinanza, e l’età massima è passata da 26 a 30 anni. Tre anni prima, Patrizia Mirigliani, erede del padre Enzo nel ruolo di patron del concorso, aveva detto basta alla dittatura della linea filiforme, più da modella che da ragazza della porta accanto, annunciando l’apertura alla taglia 44. E a questa edizione ha preso parte Giulia Talia, 24enne romana con laurea in Belle Arti, prima concorrente dichiaratamente lesbica. Chissà, alla fine i “retrogradi” concorsi di bellezza potrebbero contribuire a spingere sui cambiamenti della società, donne in primis. Femminismo e coroncine faranno finalmente la pace?

Di Maria Chiara Locatelli – Foto IPA